Il Convegno su Società del Rischio e Gestione del Territorio

sorget2019cIl 5 e 6 dicembre 2019, nei locali di Casa Lapi, sede della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze, si sono svolti i lavori del convegno internazionale di studi “Società del Rischio e Gestione del Territorio”. Il convegno ha rappresentato il primo appuntamento organizzato dal Centro Studi sulla Società del Rischio e la Gestione del Territorio (Sorget), costituito all’interno della Fondazione, che si propone di  analizzare da una prospettiva interdisciplinare lo studio del rischio e della responsabilità, delle politiche di prevenzione e di tutela del territorio e nel contempo della valorizzazione del paesaggio e del diritto al bello nella società contemporanea.

Le prima giornata dei lavori, apertasi con i saluti del presidente della Fondazione Turati Maurizio Degl’Innocenti  e presieduta dal direttore Luigi Tomassini, è inizialmente ruotata attorno alle tematiche del rischio ricostruite attraverso un approccio di storia culturale (Gianni Silei), da una prospettiva tecnico-operativa, legata rispettivamente alla sua percezione/cognizione (Dario Albarello) e alla elaborazione di scenari capaci di fronteggiare le conseguenze di contesti, come quelli delle attuali società post-industriali, altamente complessi (Davide Alexander). Si è quindi passati ad una serie di interventi che, adottando periodizzazioni differenti ma con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura quanto più possibile di “lungo periodo” di alcune tipologie di rischi ed emergenze, hanno evidenziato il fenomeno della mediatizzazione delle alluvioni nella Francia di fine Ottocento (Jérôme Grévy), il rischio d’incendio e le alluvioni in ambito ispanico (Loris De Nardi e Armando Alberola Romá) e delle politiche di governo delle calamità in Italia in epoca liberale (Salvatore Botta). Una lettura in chiave antropologico-culturale con particolare attenzione al rischio vulcanico e al caso del Vesuvio (Giovanni Gugg) ha concluso una prima giornata di lavori che hanno prodotto, anche in sede di discussione a conclusione dei vari interventi, alcune interessanti suggestioni utili proprio per una lettura di queste tematiche in chiave interdisciplinare.

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La giornata successiva si è invece concentrata sulla dimensione giuridica del rischio, tema altrettanto rilevante, affrontata dal punto di vista dei mutamenti di prospettiva e delle continuità/discontinuità attorno a paesaggio e territorio (Paolo Passaniti), della responsabilità ambientale e del diritto penale del rischio come tutela postuma del territorio (Francesca Degl’Innocenti e Anna Lisa Maccari). Patricia Chiantera-Stutte ha poi delineato i tratti caratterizzanti della società del rischio evidenziando, attraverso i principali protagonisti del dibattito ideale e culturale, il nodo dell’uso politico delle paure legate ai vecchi/nuovi rischi delle società avanzate nel loro passaggio da una dimensione sociale/collettiva (e quindi solidaristica) ad una individualistica.

sorget2019cSi è poi passati all’analisi di alcuni casi specifici di risposte con differenti gradi di resilienza a eventi naturali e di natura antropica. Antonio Baglio ha illustrato la questione nevralgica della ricostruzione di Messina nel post terremoto e soprattutto durante la “seconda ricostruzione” seguita al secondo conflitto mondiale nel suo accompagnarsi alla “mutazione genetica” della città siciliana. Alessandra Ferrighi ha invece analizzato in chiave comparata un altro elemento nodale legato ai disastri. Nella fattispecie la difficile ricerca di un equilibrio tra la necessità di ricostruire e/o preservare l’identità delle comunità colpite e la questione della ricostruzione si è concentrata, con un contributo di grande impatto, sui casi di Longarone e delle altre comunità colpite dal disastro del Vajont e del caso di Venzone dopo il sisma del Friuli. Fabio Carnelli, tra gli animatori dell’originale esperienza di Sismografie, partendo da questo focus online nato dalla necessità di occuparsi delle pratiche di ricostruzione da molteplici prospettive ha prospettato alcune possibili linee di indagine legate all’analisi delle culture del rischio. Stefano Ventura, ricercatore del Sorget ed esperto in particolare del sisma che colpì Campania e Basilicata nel novembre del 1980, ha infine trattato, alla vigilia del  quarantesimo anniversario di quell’evento e con interessanti spunti di riflessione rispetto ad esempio al caso friulano, le dinamiche delle politiche di ricostruzione post-terremoto.

I contributi presentati nelle giornate di Casa Lapi verranno rielaborati e raccolti, in forma estesa, in una prossima pubblicazione.

Nei prossimi giorni, all’intero dello spazio dedicato a Sorget nel sito della Fondazione, verranno pubblicati ulteriori post con richiami a materiali, temi, spunti di riflessione emersi nel corso del convegno.

Il programma del convegno (file pdf)

 

Alcune immagini del Convegno – Cliccare sull’immagine per ingrandirla

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Gli archivi della Fondazione – Le carte di Riccardo Lombardi II

Dopo la cerimonia nell’Aula Magna del Rettorato di Firenze in occasione della donazione alla Fondazione, l’incontro nella vecchia sede di quest’ultima in Via Ricasoli 49 (19 settembre 1989).

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Bettino Craxi, Giorgio Spini (di spalle) vicepresidente della Fondazione, e Gaetano Arfé

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Giorgio Spini con Bettino Craxi. Sono presenti Stefano Caretti, Maurizio Degl’Innocenti, Luigi Covatta

 

 

 

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I fantasmi della Golden Age. Paura e incertezza nell’immaginario collettivo dell’Europa occidentale (1945-1975)

La Fondazione di studi storici Filippo Turati
annuncia che è in stampa il saggio
I fantasmi della Golden Age. 
Paura e incertezza nell’immaginario collettivo dell’Europa occidentale (1945-1975)
di Gianni Silei

Collana della Fondazione per i tipi Angeli

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Per la quarta di copertina, clicca qui

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Gli archivi della Fondazione – Le carte di Riccardo Lombardi I

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Riccardo Lombardi

Con Pietro Nenni

Con Pietro Nenni

archivi della Fondazione  presentazione di Stefano Caretti (marzo 1998)

Omaggio a Riccardo Lombardi

La Cerimonia nell’aula Magna del Rettorato di Firenze il 19 settembre 1989

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Alla presidenza: Giorgio Morales, Giorgio Spini, Bettino Craxi, Franco Scaramuzzi (Magnifico Rettore), Maurizio Degl’Innocenti, Valdo Spini, Claudio Lombardi, Stefano Caretti

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Bettino Craxi,  Franco Scaramuzzi, Maurizio Degl’Innocenti
In seconda fila: Gennaro Acquaviva e Riccardo Nencini

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Bettino Craxi

 

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Convegno Internazionale “Società del Rischio e Gestione del Territorio” nella sede della Fondazione, 5 e 6 dicembre 2019

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Presentazione del volume “La filosofia di Eugenio Colorni”

Presentazione del volume La filosofia di Eugenio Colorni di Geri Cerchiai

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per saperne di più vedi i volumi

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promossi dalla Fondazione che nel 2010 fu sede del Comitato Nazionale intitolato a Eugenio Colorni.

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Le carte di Alberto Nirenstein e Wanda Lattes depositate alla Fondazione di studi storici “F. Turati”

 

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Wanda Lattes (Firenze, 24 maggio 1922 – Firenze, 2 giugno 2018), nata da famiglia ebraica, giornalista e scrittrice. Durante la Resistenza ha conosciuto il giornalista e scrittore di origine polacca Alberto Nirenstein con il quale si è sposata nel 1945. Dal matrimonio sono nate tre figlie: Fiamma, Susanna e Simona. Dal 1949 al 1956 ha lavorato presso la redazione del «Nuovo Corriere» sotto la direzione di Romano Bilenchi. Poi è passata al «Giornale del Mattino», dal 1975 a «La Nazione» e dal 1990 al «Corriere della Sera». È stata una delle prima donne giornaliste a Firenze e ha dato il suo contributo alla fondazione de «Il Corriere Fiorentino». Tra le sue pubblicazioni: Alberto, Fiamma, Simona, Susanna e Wanda Nirenstein, Come le cinque dita di una mano. Storie di una famiglia di ebrei da Firenze a Gerusalemme, Milano, Rizzoli 1998; E Hitler ordinò: “Distruggete Firenze”. Breve storia dell’arte in guerra (1943-1948), Milano, Sansoni 2001.

Alberto Nirenstein (Baranów, 1916 – Fiesole, 2 settembre 2007) giornalista e scrittore polacco, nato da famiglia ebraica. Nel 1936 si è trasferito in Palestina dove ha completato gli studi presso l’Università di Gerusalemme. Durante la seconda guerra mondiale si è arruolato come ufficiale nelle Brigate ebraiche della VIII armata britannica. I suoi familiari sono stati sterminati nel campo di concentramento di Sobibor. Nel dopoguerra la sua attività si è concentrata sulla testimonianza dell’Olocausto. Nel 1950 ha fatto ritorno in Polonia alla ricerca di testimonianze, in particolare sulla Resistenza nel ghetto di Varsavia, dove è stato trattenuto fino alla morte di Stalin nel 1953. Tra le sue pubblicazioni: Ricorda cosa ti ha fatto Amalek, Torino, Einaudi 1958 e È Successo Solo 50 Anni Fa: Lo Sterminio Di Sei Milioni Di Ebrei, Firenze, La Nuova Italia 1993. Ha collaborato a «Hamishmar».

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La premiazione dei vincitori del concorso “Matteotti per le scuole”

Foto Home page premiazione

 

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Il 17 ottobre al Miur, Sala della Comunicazione, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso “Matteotti per le scuole” anno scolastico 2018-19.
Sono risultati vincitori il Liceo di Scienze Umane “Isabella Gonzaga” di Chieti e l’I.I.I.S di Bojano (CB).
Una menzione speciale è stata conferita al Liceo Linguistico Primo Levi di San Giuliano Milanese (MI) e all’I.I.S. Mario Rigoni Stern di Asiago (VI).

La prima foto ritrae per la commissione esaminatrice il prof. Luigi Tomassini, direttore della Fondazione Filippo Turati, il dottor Aghemo, vicepresidente della Fondazione Matteotti … 

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Convegno di studi a Milano su “La Rete della solidarietà”

Convegno di studi La rete della solidarietà 
17 e 18 ottobre 2019
presso l’Università degli studi di Milano.

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clicca qui per il programma completo

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V° Concorso nazionale Matteotti per le scuole italiane di secondo grado

La Fondazione di studi storici Filippo Turati comunica che è stato pubblicato sul sito del Miur il bando relativo al Concorso nazionale “Matteotti per le scuole” per gli istituti scolatici italiani di secondo grado, relativo all’anno scolastico 2019-20.

Il Concorso, indetto dal Miur, dalla Fondazione di studi storici “Filippo Turati” e dalla Fondazione “Giacomo Matteotti”, giunto alla quinta edizione, intende contribuire a favorire lo sviluppo, attraverso la formazione di cittadini consapevoli, di una cultura della cittadinanza attiva, della conoscenza e del rispetto delle istituzioni e dei valori fondanti di una società civile. Esso si propone, soprattutto ai dirigenti scolastici e al personale docente, come un utile strumento di conoscenza della storia dell’Italia contemporanea e di quella educazione civica, spesso così tanto invocata quanto disattesa.

Cliccare qui per il bando

monumento Matteotti

Il monumento sul Lungotevere Arnaldo da Brescia dello scultore Jorio Vivarelli

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