Archivio della categoria: Sorget

Gli archivi della Fondazione – Le carte di Gaetano Arfé (1925–2007)

Gaetano Arfé nacque a Somma Vesuviana (Napoli) il 12 novembre 1925. Si laureò in Lettere e Filosofia all’Università di Napoli il 2 dicembre 1948. Si specializzò in Storia presso l’Istituto italiano di studi storici presieduto da Benedetto Croce, con cui entrò in contatto fin dal 1942. Nel 1944 si arruolò in una formazione partigiana di “Giustizia e Libertà” in Valtellina. Nel 1945 si iscrisse al Partito socialista e divenne funzionario degli Archivi di Stato intorno al 1960. A Firenze era già entrato in contatto con Calamandrei, Codignola e il gruppo de “Il Ponte” e aveva collaborato con Gaetano Salvemini alla raccolta dei suoi scritti sulla questione meridionale. Nel 1965 ottenne la libera docenza in Storia contemporanea e insegnò a Bari e a Salerno. Nel 1973 divenne titolare della cattedra di Storia dei partiti e dei movimenti politici presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze. Nel 1959 venne nominato condirettore della rivista “Mondo Operaio”, carica che conserverà fino al 1971. Dal 1966 al 1976 fu direttore dell’ “Avanti!”.

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Sandro Pertini alla presidenza della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, con Giorgio Spini e Gaetano Arfé (1985).

Sandro Pertini alla presidenza della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, con Giorgio Spini e Gaetano Arfé (1985).

 

 

 

 

 

 

 

 

Gaetano Arfè Storia dell'Avanti! [Roma], Mondo operaio-Avanti!, 1977.

Gaetano Arfè
Storia dell’Avanti! [Roma], Mondo operaio-Avanti!, 1977.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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8 marzo 2020. Con dedica ad Anna Kuliscioff

Anna Kuliscioff fu donna di grande fascino e di non minore personalità, perfino spigolosa, aliena da compromessi, sia sul piano relazionale sia su quello politico. Si è detto, a ragione, che il suo passato – di giovane donna, esule russa in Europa, che si muoveva fra alcune delle grandi figure del movimento operaio e socialista internazionale e in Italia, compagna di Andrea Costa e poi, dal 1885 fino alla morte sopraggiunta nel dicembre 1925, di Filippo Turati- le conferiva un fascino che non lasciava indifferente nessuno.

Per saperne di più, Maurizio Degl’Innocenti, L’età delle donne. Saggio su Anna Kuliscioff (Lacaita ed.).

L'immagine di Anna Kuliscioff era affissa alla Popote di Parigi, centro di riunione degli esuli italiani antifascisti.

L’immagine di Anna Kuliscioff era affissa alla Popote di Parigi, centro di riunione degli esuli italiani antifascisti.

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Il Convegno su Società del Rischio e Gestione del Territorio

sorget2019cIl 5 e 6 dicembre 2019, nei locali di Casa Lapi, sede della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze, si sono svolti i lavori del convegno internazionale di studi “Società del Rischio e Gestione del Territorio”. Il convegno ha rappresentato il primo appuntamento organizzato dal Centro Studi sulla Società del Rischio e la Gestione del Territorio (Sorget), costituito all’interno della Fondazione, che si propone di  analizzare da una prospettiva interdisciplinare lo studio del rischio e della responsabilità, delle politiche di prevenzione e di tutela del territorio e nel contempo della valorizzazione del paesaggio e del diritto al bello nella società contemporanea.

Le prima giornata dei lavori, apertasi con i saluti del presidente della Fondazione Turati Maurizio Degl’Innocenti  e presieduta dal direttore Luigi Tomassini, è inizialmente ruotata attorno alle tematiche del rischio ricostruite attraverso un approccio di storia culturale (Gianni Silei), da una prospettiva tecnico-operativa, legata rispettivamente alla sua percezione/cognizione (Dario Albarello) e alla elaborazione di scenari capaci di fronteggiare le conseguenze di contesti, come quelli delle attuali società post-industriali, altamente complessi (Davide Alexander). Si è quindi passati ad una serie di interventi che, adottando periodizzazioni differenti ma con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura quanto più possibile di “lungo periodo” di alcune tipologie di rischi ed emergenze, hanno evidenziato il fenomeno della mediatizzazione delle alluvioni nella Francia di fine Ottocento (Jérôme Grévy), il rischio d’incendio e le alluvioni in ambito ispanico (Loris De Nardi e Armando Alberola Romá) e delle politiche di governo delle calamità in Italia in epoca liberale (Salvatore Botta). Una lettura in chiave antropologico-culturale con particolare attenzione al rischio vulcanico e al caso del Vesuvio (Giovanni Gugg) ha concluso una prima giornata di lavori che hanno prodotto, anche in sede di discussione a conclusione dei vari interventi, alcune interessanti suggestioni utili proprio per una lettura di queste tematiche in chiave interdisciplinare.

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La giornata successiva si è invece concentrata sulla dimensione giuridica del rischio, tema altrettanto rilevante, affrontata dal punto di vista dei mutamenti di prospettiva e delle continuità/discontinuità attorno a paesaggio e territorio (Paolo Passaniti), della responsabilità ambientale e del diritto penale del rischio come tutela postuma del territorio (Francesca Degl’Innocenti e Anna Lisa Maccari). Patricia Chiantera-Stutte ha poi delineato i tratti caratterizzanti della società del rischio evidenziando, attraverso i principali protagonisti del dibattito ideale e culturale, il nodo dell’uso politico delle paure legate ai vecchi/nuovi rischi delle società avanzate nel loro passaggio da una dimensione sociale/collettiva (e quindi solidaristica) ad una individualistica.

sorget2019cSi è poi passati all’analisi di alcuni casi specifici di risposte con differenti gradi di resilienza a eventi naturali e di natura antropica. Antonio Baglio ha illustrato la questione nevralgica della ricostruzione di Messina nel post terremoto e soprattutto durante la “seconda ricostruzione” seguita al secondo conflitto mondiale nel suo accompagnarsi alla “mutazione genetica” della città siciliana. Alessandra Ferrighi ha invece analizzato in chiave comparata un altro elemento nodale legato ai disastri. Nella fattispecie la difficile ricerca di un equilibrio tra la necessità di ricostruire e/o preservare l’identità delle comunità colpite e la questione della ricostruzione si è concentrata, con un contributo di grande impatto, sui casi di Longarone e delle altre comunità colpite dal disastro del Vajont e del caso di Venzone dopo il sisma del Friuli. Fabio Carnelli, tra gli animatori dell’originale esperienza di Sismografie, partendo da questo focus online nato dalla necessità di occuparsi delle pratiche di ricostruzione da molteplici prospettive ha prospettato alcune possibili linee di indagine legate all’analisi delle culture del rischio. Stefano Ventura, ricercatore del Sorget ed esperto in particolare del sisma che colpì Campania e Basilicata nel novembre del 1980, ha infine trattato, alla vigilia del  quarantesimo anniversario di quell’evento e con interessanti spunti di riflessione rispetto ad esempio al caso friulano, le dinamiche delle politiche di ricostruzione post-terremoto.

I contributi presentati nelle giornate di Casa Lapi verranno rielaborati e raccolti, in forma estesa, in una prossima pubblicazione.

Nei prossimi giorni, all’intero dello spazio dedicato a Sorget nel sito della Fondazione, verranno pubblicati ulteriori post con richiami a materiali, temi, spunti di riflessione emersi nel corso del convegno.

Il programma del convegno (file pdf)

 

Alcune immagini del Convegno – Cliccare sull’immagine per ingrandirla

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Convegno Internazionale “Società del Rischio e Gestione del Territorio” nella sede della Fondazione, 5 e 6 dicembre 2019

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Dicembre 2019: Convegno Internazionale di Studi

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Il 5 e il 6 dicembre prossimi, la Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” e il Centro Studi sulla Società del Rischio e Gestione del Territorio (Sorget) organizzano un Convegno internazionale di studi che si propone di esaminare in ottica comparata e multidisciplinare le complesse dinamiche della società del rischio, dalla sua percezione in rapporto al tempo geologico e al tempo umano, alla sostenibilità ambientale, alla responsabilità dell’impresa, al governo dell’emergenza e alla prevenzione.

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Ignazio Silone e L’Europa

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“Europa socialista”, rivista fondata da Ignazio Silone nel 1946 

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Da sinistra:
Ignazio Silone
Partecipazione al XXIV Congresso del PSI (PSIUP) di Firenze (1946)
Con Pietro Nenni

Fonte: Biblioteca di studi storici “Filippo Turati”

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Il decennale del terremoto dell’Aquila

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Il Centro Studi sulla Società del Rischio e Gestione del Territorio inaugura, all’interno del suo spazio web, la sezione Articoli (dedicata alla pubblicazione di notizie, contributi, riflessioni, attorno ai temi di interesse del centro) segnalando un articolo uscito ieri su Sismografie, il Focus aperto su lavoroculturale.org  sulle problematiche connesse al sisma aquilano.

In occasione del decennale del terremoto dell’Aquila, Giuseppe Forino, Fabio Carnelli e Stefano Ventura hanno intervistato David Alexander, professore di Risk and Disaster Reduction, Institute for Risk & Disaster Reduction dell’University College London e tra i massimi esperti a livello internazionale nel campo degli studi sui disastri. Sei domande sulla gestione della ricostruzione, sulle continuità e le rotture rispetto alle precedenti esperienze, a cominciare da quella dell’Emilia e sulle modalità attraverso le quali le scienze sociali ed umane possono operare per fornire un contributo non solo nello studio ma anche nella gestione e prevenzione dei disastri. Per cominciare a discutere su quale sia stata le lezione di quell’evento.

Clicca qui per leggere il testo completo dell’intervista

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