La Fondazione annuncia il Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
4-5 dicembre 2020 | La partecipazione sarà da remoto
Clicca qui per la brochure con il programma.
La Fondazione annuncia il Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
4-5 dicembre 2020 | La partecipazione sarà da remoto
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Il 25 giugno 2020, a partire dalle 15.30, si svolgerà il Webinar “Governare l’epidemia. società, istituzioni e sicurezza pubblica”.
Il seminario, che si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams, è organizzato dall’Università della Calabria – Istituto di Studi penalistici “Alimena”, Centro Ricerca Interdipartimentale ISPA, Historia & Desastres e dalla Red Geride – Políticas Públicas de Gestión del Riesgo de Desastres en Latinoamérica e vedrà la partecipazione anche di Gianni Silei del Centro Sorget che presenterà un intervento dal titolo: “La pandemia di influenza del 1957-58”.
Clicca qui per scaricare il programma (pdf)
Intervento del Prof. Maurizio Degl’Innocenti, presidente della Fondazione di studi storici “F.Turati”.
La Commemorazione della Camera dei deputati nel 90° anniversario della morte, 10 giugno 2014.
Il 10 giugno 2014, presso la Camera dei deputati (Sala della Regina), la Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” e la Fondazione Giacomo Matteotti hanno promosso, d’intesa con la Presidenza della Camera, la Commemorazione di Giacomo Matteotti a 90 anni dalla morte.
Dopo il saluto della Presidente della Camera, On. Laura Boldrini, e l’intervento introduttivo del prof. Angelo Sabatini, hanno parlato i proff. Maurizio Degl’Innocenti Matteotti, L’uomo e il politico; Ennio Di Nolfo, Matteotti, la guerra e l’Europa; Stefano Caretti, La fortuna di Matteotti. La commemorazione si è conclusa con l’intervento di Emmanuele F. M. Emanuele.
clicca qui per IL FILMATO DELLA COMMEMORAZIONE (da webtv.camera.it).
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Nella ricorrenza del 2 giugno, Festa della Repubblica, la Fondazione ricorda la figura di Pietro Nenni, segretario del PSIUP (poi PSI), protagonista dell’Italia dei CLN, della Costituente e della Repubblica.
“Innanzitutto, nel privilegiare l’analisi del rapporto tra due dei maggiori protagonisti della storia dell’Italia repubblicana sceglie un tipo di documentazione –il carteggio personale- che nell’immediatezza restituisce alla percezione personale degli eventi un’autenticità che sarebbe difficile acquisire da altre fonti”. […] (Clicca qui per la recensione completa del prof. Maurizio Degl’Innocenti).
Nell’anniversario del 25 aprile Genoma films annuncia la proiezione del film “Il giovane Pertini combattente per la libertà” in contemporanea su 24 emittenti televisive. Il film si ispira al libro Sandro Pertini combattente per la libertà a cura di S. Caretti e M. Degl’Innocenti, dalla collana Strumenti e Fonti, XI edizione per i tipi Lacaita.
Le edizioni RCS ne hanno proposto una nuova edizione pubblicata nel febbraio 2020.
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Il 5 e 6 dicembre 2019, nei locali di Casa Lapi, sede della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze, si sono svolti i lavori del convegno internazionale di studi “Società del Rischio e Gestione del Territorio”. Il convegno ha rappresentato il primo appuntamento organizzato dal Centro Studi sulla Società del Rischio e la Gestione del Territorio (Sorget), costituito all’interno della Fondazione, che si propone di analizzare da una prospettiva interdisciplinare lo studio del rischio e della responsabilità, delle politiche di prevenzione e di tutela del territorio e nel contempo della valorizzazione del paesaggio e del diritto al bello nella società contemporanea.
Le prima giornata dei lavori, apertasi con i saluti del presidente della Fondazione Turati Maurizio Degl’Innocenti e presieduta dal direttore Luigi Tomassini, è inizialmente ruotata attorno alle tematiche del rischio ricostruite attraverso un approccio di storia culturale (Gianni Silei), da una prospettiva tecnico-operativa, legata rispettivamente alla sua percezione/cognizione (Dario Albarello) e alla elaborazione di scenari capaci di fronteggiare le conseguenze di contesti, come quelli delle attuali società post-industriali, altamente complessi (Davide Alexander). Si è quindi passati ad una serie di interventi che, adottando periodizzazioni differenti ma con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura quanto più possibile di “lungo periodo” di alcune tipologie di rischi ed emergenze, hanno evidenziato il fenomeno della mediatizzazione delle alluvioni nella Francia di fine Ottocento (Jérôme Grévy), il rischio d’incendio e le alluvioni in ambito ispanico (Loris De Nardi e Armando Alberola Romá) e delle politiche di governo delle calamità in Italia in epoca liberale (Salvatore Botta). Una lettura in chiave antropologico-culturale con particolare attenzione al rischio vulcanico e al caso del Vesuvio (Giovanni Gugg) ha concluso una prima giornata di lavori che hanno prodotto, anche in sede di discussione a conclusione dei vari interventi, alcune interessanti suggestioni utili proprio per una lettura di queste tematiche in chiave interdisciplinare.
La giornata successiva si è invece concentrata sulla dimensione giuridica del rischio, tema altrettanto rilevante, affrontata dal punto di vista dei mutamenti di prospettiva e delle continuità/discontinuità attorno a paesaggio e territorio (Paolo Passaniti), della responsabilità ambientale e del diritto penale del rischio come tutela postuma del territorio (Francesca Degl’Innocenti e Anna Lisa Maccari). Patricia Chiantera-Stutte ha poi delineato i tratti caratterizzanti della società del rischio evidenziando, attraverso i principali protagonisti del dibattito ideale e culturale, il nodo dell’uso politico delle paure legate ai vecchi/nuovi rischi delle società avanzate nel loro passaggio da una dimensione sociale/collettiva (e quindi solidaristica) ad una individualistica.
Si è poi passati all’analisi di alcuni casi specifici di risposte con differenti gradi di resilienza a eventi naturali e di natura antropica. Antonio Baglio ha illustrato la questione nevralgica della ricostruzione di Messina nel post terremoto e soprattutto durante la “seconda ricostruzione” seguita al secondo conflitto mondiale nel suo accompagnarsi alla “mutazione genetica” della città siciliana. Alessandra Ferrighi ha invece analizzato in chiave comparata un altro elemento nodale legato ai disastri. Nella fattispecie la difficile ricerca di un equilibrio tra la necessità di ricostruire e/o preservare l’identità delle comunità colpite e la questione della ricostruzione si è concentrata, con un contributo di grande impatto, sui casi di Longarone e delle altre comunità colpite dal disastro del Vajont e del caso di Venzone dopo il sisma del Friuli. Fabio Carnelli, tra gli animatori dell’originale esperienza di Sismografie, partendo da questo focus online nato dalla necessità di occuparsi delle pratiche di ricostruzione da molteplici prospettive ha prospettato alcune possibili linee di indagine legate all’analisi delle culture del rischio. Stefano Ventura, ricercatore del Sorget ed esperto in particolare del sisma che colpì Campania e Basilicata nel novembre del 1980, ha infine trattato, alla vigilia del quarantesimo anniversario di quell’evento e con interessanti spunti di riflessione rispetto ad esempio al caso friulano, le dinamiche delle politiche di ricostruzione post-terremoto.
I contributi presentati nelle giornate di Casa Lapi verranno rielaborati e raccolti, in forma estesa, in una prossima pubblicazione.
Nei prossimi giorni, all’intero dello spazio dedicato a Sorget nel sito della Fondazione, verranno pubblicati ulteriori post con richiami a materiali, temi, spunti di riflessione emersi nel corso del convegno.
Il programma del convegno (file pdf)
Alcune immagini del Convegno – Cliccare sull’immagine per ingrandirla
Il 5 e il 6 dicembre prossimi, la Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” e il Centro Studi sulla Società del Rischio e Gestione del Territorio (Sorget) organizzano un Convegno internazionale di studi che si propone di esaminare in ottica comparata e multidisciplinare le complesse dinamiche della società del rischio, dalla sua percezione in rapporto al tempo geologico e al tempo umano, alla sostenibilità ambientale, alla responsabilità dell’impresa, al governo dell’emergenza e alla prevenzione.
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