Archivio della categoria: Libri

Sorget – “Storia di una ricostruzione” di S. Ventura: la registrazione della presentazione

Purtroppo per problemi tecnici non è stato possibile inserire la diretta streaming della presentazione del libro di Stefano Ventura “Storia di una ricostruzione. L’Irpinia dopo il terremoto”.
Inseriamo tuttavia il link alla registrazione scusandoci per l’inconveniente.

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News. Collana della Fondazione per i tipi Pacini

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Crisi della democrazia e populismo sovranista – Intervista a Emilio Papa

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In occasione della prossima uscita del volume Crisi della democrazia e populismo sovranista di Emilio R. Papa per i tipi FrancoAngeli, pubblichiamo l’intervista fatta dalla Fondazione al professore.

 

D. Lei conclude il suo libro con una interessante quanto singolare identificazione teoretica fra filosofia e storia. Su questo tema vuole riferire qualche suo spunto critico?
R. La democrazia è divenuta un valore assoluto. Affermato dalla storia. La quale nel suo cammino alterna età portatrici di progresso con decadimenti, con ripiegamenti. I suoi principi fondamentali sono divenuti la chiave per la verifica degli elementi qualificanti della vita politica in atto, ed accompagnano la storia rivelandone la direzione. C’è tuttavia da dire che ormai la lotta politica in atto nei Paesi di civiltà occidentale si richiama ai valori della democrazia soprattutto come ad un mezzo di propaganda elettorale. Tanto sempre più si colloca fra la politica che si predica e quella che si fa.
D. Anche i Paesi sovranisti, od i partiti populisti ove sono presenti quali aspiranti al potere, non si pongono senz’altro quali negatori della democrazia e del liberalismo…
R. …ma invocano poi principi che liberali non sono e si pongono alla testa di organizzazioni politiche le quali si reggono sull’autorità di un capo unico, il quale peraltro in politica estera predica rapporti… democratici fra “piccole patrie”, rette ognuna da spirito di lotta contro forme di associazionismo internazionale e di federalismo. La storia dimostra che siffatte posizioni portano ad una politica economica protezionistica di disastrosi effetti, ed a contrasti pericolosi, ed a guerre… proprio fra le “piccole patrie”!
D. Quale concezione, poi abbiano, per esempio della libertà elettorale….
R. Non tutti sanno che la democrazia nacque da una legge elettorale…
D. Largo all’aneddotica allora!
R. Entro subito in medias res, ma ben fuggevolmente. La democrazia fu scoperta da un patrizio (!) ateniese. Da Clistene. Il quale discendeva dalla stirpe degli Alcmeonidi, nota per la sua irriducibilità nel mantenersi su posizioni le più retrive nei confronti della plebe. Fu una legge elettorale la sua che ampliando il numero delle circoscrizioni ed aggiungendone sette dominate da una schiacciante maggioranza di neoelettori popolari presso i quali egli si era costruito una sua forza elettorale – lo portò alla vittoria. Subito dopo – siamo nel 508 a.C. – egli varò una legge con la quale istituì un’assemblea costituzionale, composta da 500 membri (50 per tribù).
D. Tornando all’oggi, come giudica la legislazione elettorale corrente in Europa, dopo tanti anni di democrazia?
R. Guardi all’Italia, quale esempio fra i non più felici. In gran parte i guasti della democrazia italiana dipendono… dal consolidato principio che ogni maggioranza che governasi arroga il diritto di modificare la legge elettorale, nel caso, rendendola conveniente per la propria parte politica. Tutto, naturalmente, viene fatto in nome della democrazia.

F.T.

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News – Luciano Della Mea

 Luciano Della Mea.
Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ‘900

Il volume Luciano Della Mea. Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ‘900, a cura di Marco Cini, raccoglie gli atti del convegno promosso presso la Gipsoteca di Arte antica di Pisa nel settembre 2017 per iniziativa della Biblioteca Franco Serantini di Pisa, in collaborazione con la Fondazione di studi storici Filippo Turati, l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino e l’Università degli studi di Pisa.
La Fondazione possiede le carte di Luciano Della Mea.

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Donne e politica tra Ottocento e Novecento

Presentazione online del volume Politica e cittadinanza. Donne socialiste fra Ottocento e Novecento di Fiorenza Taricone giovedì 12 novembre 2020 alle ore 10:30 in diretta streaming. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano in collaborazione con la Fondazione di studi storici “Filippo Turati”.

 

Il volume di Fiorenza Taricone è edito da FrancoAngeli.

 

Sulla problematica di genere la Fondazione ha edito: Welfare donne e giovani in Italia e in Europa nei secoli XIX-XX a cura di Michela Minesso, 2015 (FrancoAngeli); Lavoro e cittadinanza femminile. Anna Kuliscioff e la prima legge sul lavoro delle donne a cura di Paolo Passaniti, 2016 (FrancoAngeli); L’età delle donne. Saggio su Anna Kuliscioff di Maurizio Degl’Innocenti, 2017 (Lacaita) e Le Olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia (1946-1964) di Marzia Leprini, 2020 (Pacini).

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Fuori e dentro il Parlamento. Rappresentanza e lotta politica nell’Italia liberale

La Fondazione di studi storici Filippo Turati
annuncia la pubblicazione del volume
Fuori e dentro il Parlamento. Rappresentanza e lotta politica nell’Italia liberale
di Gabriele Paolini

Collana della Fondazione per i tipi FrancoAngeli

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Scritti e discorsi di Sandro Pertini

La Fondazione annuncia la pubblicazione
per i tipi Pisa University Press del volume
Sandro Pertini. Il socialismo italiano tra due scissioni: 1964-1969
a cura di Stefano Caretti

Questo nono volume degli Scritti e discorsi di Sandro Pertini riunisce testi relativi al periodo 1964-1969. Sono gli anni del centro-sinistra organico caratterizzati da tre governi Moro quando sembra attenuarsi, secondo Pertini, lo slancio riformatore impresso dal governo Fanfani e prevalere l’”involuzione moderata dorotea”. È quindi contrario all’ingresso dei socialisti al governo preferendo un appoggio esterno e auspica un rinvio della collaborazione diretta al “momento più opportuno e più utile”. Vorrebbe che il partito mantenesse, come nel caso del governo Fanfani che pure aveva varato importanti riforme in pochi mesi, una sua “autonomia e libertà di azione” per verificare prima le reali intenzioni della DC dopo la sconfitta elettorale subita alle elezioni del 1963. Lo preoccupano la grave crisi economica che “non consente radicali riforme” e un’accelerazione “a tutti i costi” della partecipazione socialista al governo, senza garanzie programmatiche, foriera di una nuova scissione del partito. Nel gennaio del 1964 nonostante i suoi sforzi per “ricostruire l’unità del Partito” la sinistra di Vecchietti e Valori da vita al Partito socialista di unità proletaria. «Sono stato – dichiara – sempre contrario alle scissioni che si verifichino a destra o a sinistra dello schieramento socialista nella convinzione che a pagarne le conseguenze fosse non solo il partito ma l’intero movimento operaio».

Clicca qui per la premessa del prof. Stefano Caretti

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Le olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia 1946-1964

Questo libro reimposta la storia sociale di Miss Italia tenendo ferma l’attenzione sulla bellezza. Iniziato con un concorso fotografico nel 1939, diventato Miss Italia nel 1946, grazie al grafico e pittore Dino Villani, il concorso ha proposto all’attenzione degli italiani due tipi di bellezza e due tipi di donne, la “bella italiana”, prossima fidanzata, poi moglie e madre, e la “maggiorata”, diva dalla vita sopra le righe.
Il libro ricostruisce, grazie alle carte private del fondatore, i primi vent’anni di Miss Italia, i più ricchi di novità, che hanno fatto da specchio alla ricostruzione economica e alla ridefinizione dei rapporti fra uomini e donne sconvolti dalla guerra. Gli uni svirilizzati dalla sconfitta militare, le altre rese intraprendenti dal mercato nero e dalle occupazioni straniere. Corrado Alvaro parlò di “vendetta delle madri” a favore delle figlie.
Spesso oggetto di ironie dei giornali, indicato come luogo di immoralità, su Miss Italia si accese l’opposizione della sinistra e della destra conservatrice, che tentò di sopprimerlo nel 1954. Lo salvava Oscar Luigi Scalfaro, su un’ipotesi neutra e alcune restrizioni sull’esposizione dei corpi.
Caduto in crisi, Miss Italia si risollevava negli anni ’60, quando un tipo di bellezza democratizzata, di cui ogni donna poteva essere artefice su di sé, spezzava la dualità tra la “fidanzata” e la “pin up”, in una nuova bellezza versatile, per la pubblicità, la moda, la televisione e il cinema.

Milano, 1940. Gianna Maranesi vincitrice della seconda edizione di Miss Sorriso (Archivio Villani)

Stresa, 1946. Lucia Bosè vincitrice di Miss Italia (Archivio Villani)

Pescara, 1957. Sfilata delle concorrenti a Miss Italia sulle Fiat 500 (Archivio Villani)

Salsomaggiore, 1963. Delia Scala Miss cinema, Walter Chiari e Franca Dall’Olio Miss Italia (Archivio Villani)

 

Immagini tratte dal volume
Le olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia 1946-1964,
a cura di Marzia Leprini, Pacini, Pisa, 2020.

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Archivio della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”- News

Carte Alessandro Schiavi. I pronipoti Maria Alessandra e Paolo Umiltà hanno depositato presso la Fondazione le carte di Alessandro Schiavi. Si tratta di 5 buste. La documentazione sarà raccolta in un fondo specifico intitolato a Alessandro Schiavi, che andrà ad aggiungersi alla documentazione in copia dell’ASFo (bb. 39-40, fascc. 188-201) conservata presso la Fondazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carte Luciano Della Mea. La figlia Maria Valeria Della Mea ha depositato presso la Fondazione una ulteriore e rilevante documentazione appartenuta a Luciano Della Mea, che andrà a integrare il fondo, donato in varie fasi dal 1991 al 2000, e dichiarato di notevole interesse storico nel 1997 dalla Sovrintendenza archivistica per la Toscana.
Si comunica che è prossima la pubblicazione degli atti del convegno Luciano Della Mea. Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ‘900 che si è tenuto a Pisa il 29 settembre 2017.

 

 

 

 

 

 

 

 

Inventario e pubblicazione Scritti di Claudio Treves. È imminente la pubblicazione dell’Inventario delle carte di Claudio Treves per i tipi Pacini a cura di Emilio Capannelli, ispettore della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.

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Il disastro del Vajont – 9 ottobre 1963

La valle del Piave dopo il disastro del 9 ottobre 1963. In alto sulla sinistra del Piave,
il paese di Castellavazzo quasi illeso; sotto i gradoni dei murazzi, l’unica traccia di Longarone
rimasta; sulla destra il bacino d’acqua formatosi nel cratere dopo la caduta della massa di terra
e pietre (Iuav – Archivio Progetti, Fondo Costantino Dardi, Dardi 3.fot/010, progr. 005678-007).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Veduta di Venzone negli anni Sessanta, sulla sinistra svetta il Duomo, Collezione privata.

 

 

 

 

 

 

 

Romeo Ballardini, tav. 2.5 bis Piano particolareggiato per la ricostruzione del centro
storico di Venzone. Piano operativo della ricostruzione, 19 luglio 1980, Archivio comune di Venzone
(d’ora in avanti ACV), Ufficio tecnico, Piano per la ricostruzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costantino Dardi presenta il piano di Longarone alla presenza delle autorità di Longarone
e del Ministro LLPP Pieraccini, (Iuav – Archivio Progetti, Fondo Costantino Dardi, Dardi
3.fot/010, progr. 008459-002).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal volume Società del rischio e gestione del territorio, a cura di Gianni Silei, pubblicato per i tipi Pacini nella collana Contemporary della Fondazione.

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