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Sorget – L’Antropocene come categoria analitica dell’indagine storica. Tavola rotonda internazionale

Il 16 giugno prossimo alle ore 16.30 italiane sulla piattaforma Zoom (Zoom ID: 839 0928 6093) si discute dell’Antropocene come categoria interpretativa e analitica dell’indagine storica.
Coordinano:
Loris De Nardi (Università Bernardo O’Higgins, Santiago del Cile – Universidad de Navarra)
Macarena Cordero Fernández (Universidad de los Andes)

Partecipano:
Rogelio Altez (Università di Siviglia)
Lorena Campuzano Duque (Università Bernardo O’Higgins, Santiago del Cile)
Nelson Castro Flores (Università Bernardo O’Higgins, Santiago del Cile)
Giacomo Demarchi (Università di Pisa)
Germán Morong Reyes (Università Bernardo O’Higgins, Santiago del Cile)
Gianni Silei (Università di Siena)
Lizardo Seiner Lizárraga (Pontificia Universidad Católica del Perù)

L’incontro è patrocinato, tra gli altri dal Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali e da Red Geride, rete internazionale sulla storia della gestione dei rischi e dei disastri alla quale, tra gli altri enti di ricerca, partecipa SORGET il Centro Studi sulla Società del Rischio e la Gestione del Territorio, che opera presso la Fondazione di Studi storici “Filippo Turati” di Firenze.

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Sorget – “Storia di una ricostruzione” di S. Ventura: la registrazione della presentazione

Purtroppo per problemi tecnici non è stato possibile inserire la diretta streaming della presentazione del libro di Stefano Ventura “Storia di una ricostruzione. L’Irpinia dopo il terremoto”.
Inseriamo tuttavia il link alla registrazione scusandoci per l’inconveniente.

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Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – Presentazione del libro “Storia di una ricostruzione. L’Irpinia dopo il terremoto”

Il 26 marzo alle ore 18.00 si terrà la presentazione del volume di Stefano Ventura
“Storia di una ricostruzione. L’Irpinia dopo il terremoto”.
La presentazione si svolgerà in diretta streaming sul sito web e sulla pagina Facebook della Fondazione Turati

Programma:

Saluti
Luigi Tomassini
(Direttore Scientifico della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”)

Introduzione
Gianni Silei
(coordinatore SORGET)

Interventi:
Riccardo Mario Azzara (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Gabriele Ivo Moscaritolo (autore di “Memorie dal cratere. Storia sociale del terremoto in Irpinia”)

parteciperà Stefano Ventura (autore del libro)

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“La dignità del lavoro. Nel cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020” – I lavori della seconda giornata

Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
Diretta streaming dei lavori del 5 dicembre 2020

 

Clicca qui per la brochure con il programma.

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“La dignità del lavoro. Nel cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020” – I lavori della prima giornata

Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
Diretta streaming dei lavori del 4 dicembre 2020

 

 

Clicca qui per la brochure con il programma.

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Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – I media e la pandemia: uno sguardo comparato: (1) Il caso della Turchia

Nell’Anno Accademico 2019-2020, nell’ambito delle attività seminariali del corso di Contemporary European History, alcuni studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Internazionali, curriculum European Studies dell’Università di Siena, hanno lavorato a dei paper nei quali hanno analizzato, da prospettive diverse, il linguaggio e le modalità attraverso le quali alcuni media europei e non solo hanno seguito l’emergere e l’evolversi dell’emergenza Covid-19. Alcuni di questi contributi, opportunamente rivisti, vengono adesso pubblicati sul sito web della Red Geride (Red de Políticas Públicas y Gestión del Riesgo de Desastres en Latinoamérica), network di ricercatori internazionali con il quale Sorget ha da tempo avviato una collaborazione.

Il primo articolo è dedicato al caso della Turchia.

Utku Cenan Yıldırım
Los medios de comunicación masiva de Turquía y el Covid-19
The Mass Media of Turkey and the Covid-19

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Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – Tre Podcast dedicati alle calamità antropiche in Italia

Sul sito web della SISSCO, la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, a cura della Commissione Comunicazione – Social coordinata da R. Brizzi e composta da M. Anselmo, D. Paci, C. Pinto, S. Salvatici. N. Sbetti, F. Triola, C. Zampieri, M. Zinni sono disponibili tre podcast audio dal titolo Calamità antropiche. L’Italia contemporanea e le catastrofi (in)naturali, dedicati all’approfondimento storico delle conseguenze politiche, economiche e sociali di disastri ed emergenze naturali e antropiche nella storia italiana.
Questi i link per ascoltarli:

  1. Salvatore Botta (Università di Bologna) approfondisce il tema della risposta politica alle catastrofi naturali e sanitarie nell’Italia liberale;
  2. Gabriella Gribaudi (Università di Napoli “Federico II”) ripercorre storia e memoria della seconda guerra mondiale nel Mezzogiorno italiano e del terremoto del 23 novembre 1980 In Irpinia e Basilicata;
  3. Marcello Anselmo (UMR TELEMMe, CNRS/Aix-Marseille Université) analizza vicenda e memoria dell’epidemia di colera del 1973 a Napoli.

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Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – Webinar: Governare l’epidemia: Società, istituzioni e sicurezza

Il 25 giugno 2020, a partire dalle 15.30, si svolgerà il Webinar “Governare l’epidemia. società, istituzioni e sicurezza pubblica”.
Il seminario, che si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams, è organizzato dall’Università della Calabria – Istituto di Studi penalistici “Alimena”, Centro Ricerca Interdipartimentale ISPA, Historia & Desastres e dalla Red Geride – Políticas Públicas de Gestión del Riesgo de Desastres en Latinoamérica e vedrà la partecipazione anche di Gianni Silei del Centro Sorget che presenterà un intervento dal titolo: “La pandemia di influenza del 1957-58”.

Clicca qui per scaricare il programma (pdf)

 

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Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – La gestione del rischio di catastrofi: alcune riflessioni a cinque anni da Sendai

La rivista International Journal of Disaster Risk Science ha pubblicato un numero speciale dedicato al quinto anniversario della Terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite che, su richiesta dell’Assemblea generale ONU e con il sostegno dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Disastri (UNISDR), si svolse a Sendai nel 2015 e che sancì il passaggio da un approccio basato sulla “gestione delle catastrofi” ad uno imperniato sulla “gestione del rischio di catastrofi”, attraverso il ruolo di primo piano riconosciuto alle attività di prevenzione.
Introdotto da un contributo di Ilan Kelman, il numero presenta una serie di riflessioni, da prospettive diverse ed autorevoli, sul Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030 e sui suoi sviluppi. Particolarmente interessante, in quanto incentrato sulle emergenze sanitarie, pandemie comprese, il contributo a più voci di Natalie Wright, Lucy Fagan, Jostacio M. Lapitan, Ryoma Kayano, Jonathan Abrahams, Qudsia Huda e Virginia Murray.

Tutti gli articoli possono essere scaricati gratuitamente dal link: https://link.springer.com/journal/13753/11/2

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Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – “Pandemia 2020”, un instant book sull’Italia durante il primo mese di Covid-19

Alessandra Guigoni, Renato Ferrari (a cura di), Pandemia 2020. La vita quotidiana in Italia con il Covid-19, Danyang, M&J Publishing House 2020, pp. 245, ISBN 979-11-85666-18-1 95330, Licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0

Per scaricarlo gratuitamente: clicca qui

In quanto evento apocalittico nel senso etimologico del termine, l’emergenza del Covid-19 ci sta rivelando molto, in positivo e in negativo, delle nostre società, economie, sistemi politici. Gli spunti di riflessione sono innumerevoli.  La pandemia ha ad esempio confermato quanto sia stata illusoria in un contesto globalizzato l’idea della semplice chiusura dei confini nazionali. Anche considerando l’eccezionalità della situazione e la velocità di propagazione del virus, appare evidente che molti sistemi sanitari nazionali europei hanno incontrato forti difficoltà nell’adozione delle misure di contrasto alla diffusione del virus. Si tratterà di capire in questo senso quanto abbiano pesato in questo le politiche economiche adottate e le politiche di managerializzazione e liberalizzazione di cui sono stati oggetto in passato i sistemi sanitari nazionali. E che dire, per l’Italia, del nodo della regionalizzazione della Sanità e più in generale del rapporto tra le Stato le Regioni e gli altri enti territoriali alla luce di alcune drammatiche criticità emerse con l’esplodere dell’emergenza? Il dibattito attorno al ripensamento dei sistemi sanitari ma anche del sistema di protezione sociale e della rete di tutele in particolare per i settori più deboli della società alla luce delle ripercussioni economiche provocate dal blocco di interi comparti è già in corso. La pandemia sarà da stimolo per l’inizio di un nuovo dibattito sul welfare state? L’emergenza sta ponendo anche l’attenzione su ulteriori questioni altrettanto rilevanti: il ruolo dei media, in particolare dei social e delle fake news, il nesso tra libertà e sicurezza – compresi i risvolti posti dalle nuove tecnologie – in situazioni di emergenza, l’uso del soft power (si pensi alla politica di aiuti di Russia e Cina, ad esempio), il ruolo delle istituzioni europee, la loro percezione e il loro futuro. Non si tratta però solo di questioni astratte o di macroproblemi: quale sarà l’impatto dell’attuale crisi sul modo di pensare e vivere degli individui, come cambieranno gli spazi collettivi? Quali le questioni infrastrutturali che si porranno? Come si riorganizzerà il sistema dei trasporti? E come e se si modificherà la sociabilità, lo sport, il turismo, il tempo libero? E infine, la domanda delle domande: essendo i rischi strettamente connessi alla percezione, come cambierà il nostro modo di concepirli? Abbandoneremo l’illusoria ricerca del “rischio zero”? Un lungo elenco di temi ed interrogativi che a sua volta rappresenta solo una parte delle possibili linee di indagine sul cambiamento, quanto effettivo e duraturo lo dirà il tempo, che in questo momento pare delinearsi all’orizzonte.

Partendo dall’inizio della quarantena decisa in conseguenza dalla drammatica diffusione del Covid-19, questo instant book curato da Alessandra Guigoni e Renato Ferrari e realizzato attraverso il contributo anche di Sabrina Parisi e Agnese Vardanega non si propone come obiettivo quello di analizzare la pandemia in sé quanto piuttosto quello di descrivere, attraverso una molteplicità di approcci e con un linguaggio quanto più possibile divulgativo, il suo impatto, le varie sfaccettature e le sue possibili conseguenze.

Strutturato in cinque parti, il libro propone dunque in apertura un inquadramento della crisi del Covid-19 letta attraverso una duplice lente, quello della storia – l’emergenza alla luce delle precedenti pandemie e dunque le “radici del male”  (Silei, Cea, Rizzi) – quella delle prime modalità di gestione della crisi e del suo contenimento, in particolare nel contesto asiatico, con particolare attenzione al difficile equilibrio, in contesti emergenziali, tra tutela della sicurezza e salvaguardia delle libertà democratiche (Fumian, Ceccarelli, Lazzarotti) e le sue prime ricadute sull’immaginario collettivo (Traversari).

La seconda parte si concentra sull’Italia e sull’impatto dello tsunami pandemico sulla quotidianità, proponendone una prima riflessione dal punto di vista della storia, della antropologia medica (Carlino, Conforti, Palumbo, Pizza, Schirripa, Traversari) e sociologica, con particolare attenzione alla mediatizzazione dei dati legati all’andamento dell’epidemia e alla loro percezione (Vardanega). Di particolare interesse le interviste che accompagnano queste prime sezioni del libro: il genetista Edoardo Boncinelli, l’antropologa della medicina Roberta Raffetà, il dottor Ottavio Di Stefano, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brescia, Monica Musio, docente di scienze economiche e statistiche.

Proprio con le parole del semiologo Gianfranco Marrone, si apre la terza parte del libro, tutta incentrata sulla comunicazione al tempo del Covid, che, avvalendosi dei contributi di Sedda, Gabriele Marino, di Roberto Vacca e di Luciano Floridi, si sofferma in particolare sulla “socializzazione del virus” e sulla “viralità della comunicazione” attorno al Covid-19 nell’immediatezza dell’emergenza ponendo anche delle prime ipotesi circa le prospettive a breve-medio termine.

L’impatto più dirompente dell’emergenza è stato però quello che ha riguardato il vissuto quotidiano. Un primo focus sulle conseguenze dell’adozione delle rigide e prolungate misure di distanziamento sociale introdotte per prevenire e rallentare la diffusione del contagio è al centro della quarta parte del saggio (Parisi, Guigoni, Balma Tivola, Mangiapane, Wintherhalter, Barba, Di Silvio, Spaziante). Cosa ha comportato per la routine di milioni di italiani questa drammatica rottura della quotidianità? Che conseguenze ha avuto la forzata, ed eccezionale, trasformazione delle case da “nido domestico” a luogo di lavoro, aula scolastica o universitaria, “luogo di consumo, di attività legate al tempo libero” o addirittura palcoscenico per flash mob luoghi di performance musicali ed artistiche? E quale impatto ha avuto il lockdown sui soggetti più fragili, su tutti i minori? Com’è cambiato il modo di rappresentare l’ambiente familiare attraverso i social e se e come si sono modificate la cura del corpo, il modo di vestire e di mostrarsi ma anche il modo di guardare allo sport, a cominciare dal calcio?

L’ultima sezione (Paltrinieri, Casella, Cossetta, Aime, Zollo, Bormolini, Boni) si sofferma sui “fenomeni di dono e di consumo” e sulle possibili conseguenze non solo in termine di modi di produzione, stili di vita e di consumo ma anche della “nuova cornice di senso della vita”, ma anche della percezione della morte, durante la pandemia per poi concludere, significativamente, con un’analisi fortemente critica del modello di comunicazione in tempo di crisi che le istituzioni hanno scelto di adottare (Arcangeli).

Un affresco a più voci che, come giustamente sottolineano i curatori nelle conclusioni, non intende né cavalcare strumentalmente (o men che meno commercialmente) l’onda dell’emergenza (il libro è scaricabile e fruibile gratuitamente) né pretendere di avanzare – né sarebbe possibile data la contemporaneità dei fenomeni descritti e il diretto coinvolgimento, prima di tutto emotivo, degli osservatori – conclusioni di sorta ma, proprio attraverso una pluralità di approcci, di linguaggi e di spunti di approfondimento, si propone di trasformare l’apparente dissonanza ed eterogeneità dei contributi, trasformandola in una sorta di punto di partenza per ulteriori e più approfondite analisi. L’immagine di questo lavoro corale come di “una sessione di cool jazz in cui ciascuno ha suonato – solo in apparenza […] – una melodia slegata, contribuendo invece a plasmare un componimento intrigante e armonico” appare dunque azzeccata.

Gianni Silei

Il post è stato pubblicato su “Amici di Passato e Presente” il 20 aprile scorso: 
https://amicidipassatoepresente.wordpress.com/2020/04/22/scheda-di-presentazione-a-cura-di-gianni-silei-di-pandemia-2020-la-vita-quotidiana-in-italia-con-il-covid-19/

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