Saragat Giuseppe

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GIUSEPPE SARAGAT (1898-1988)

Bb. 8, fascc. 12, album fotografici 17, fotografie sciolte 95, volumi e registri 52, cimeli (1954-1988). Elenco analitico.

Giuseppe Saragat nacque a Torino il 19 settembre 1898. Laureatosi in Economia e commercio a Torino, entrò nell’ufficio studi della Banca commerciale italiana. Partecipò alla prima guerra mondiale divenendo ufficiale di artiglieria. Si iscrisse nel 1922 al Psu, della cui direzione entrò a far parte nel 1925, ma l’anno successivo, per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, dovette espatriare, prima in Austria e poi in Francia. Nel periodo dei fronti popolari (1934-1938) approvò il patto d’unità d’azione fra socialisti e comunisti, che sostenne anche durante la guerra e la Resistenza.
Rientrato in Italia dopo la caduta del fascismo, fu arrestato dai tedeschi, ma riuscì ad evadere e a riprendere l’attività clandestina nelle file del Psiup, che lo elesse membro dell’esecutivo. Dopo la liberazione di Roma, iniziò la sua attività di governo, con la nomina a ministro senza portafoglio nel gabinetto Bonomi (1944). Ambasciatore a Parigi nel 1945-1946, intervenne alla conferenza per la pace. Deputato alla Costituente, fu eletto presidente dell’Assemblea il 25 giugno 1946, carica che lasciò nel gennaio 1947, quando uscì dal Psi e fondò il Partito socialista dei lavoratori italiani, poi Psdi. Segretario per diversi anni del nuovo partito, lo allineò alle posizioni dell’Internazionale socialista. Fu vice-presidente del Consiglio dei ministri nel IV e V gabinetto De Gasperi (1947-1959) e nei ministeri presieduti da Mario Scelba e Antonio Segni (1954-1957). Durante il V governo De Gasperi fu anche ministro della Marina mercantile. Fu eletto deputato in tutte le legislature dal 1948 al 1963.
Nel giugno del 1963 divenne presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati. Assunse, infine, il portafoglio degli Affari esteri nel I e nel II gabinetto Moro, conservandolo fino al 28 dicembre 1965, data della sua elezione a presidente della Repubblica. Nel 1975 assunse la presidenza del Psdi e la segreteria fino alla nomina a quest’ultima carica dell’on. Romita. Nelle successive legislature fu membro delle Commissioni interni, affari esteri e giustizia. Morì a Roma l’11 giugno 1988.

Bibliografia 

  • Giuseppe Saragat, scritti e discorsi 1925-1965, a cura di L. PRETI e I. DE FEO, Mursia, 1966;
  • U. INDRIO, La presidenza Saragat, Milano, 1971;
  • G. AVERARDI, I socialisti democratici da Palazzo Barberini alla costituente socialista, Milano, SugarCo, 1977;
  • E.A.R., pp. 366- 368, sub voce; D.B.M.O, pp. 514-519, sub voce;
  • P.I., vol. XV, 1991, pp. 405-432;
  • M. FERRI, Giuseppe Saragat: l’uomo, il socialista, lo statista, in Giuseppe Saragat 1898-1988. Atti del convegno organizzato dalle Fondazioni Brodolini, Matteotti, Modigliani, Nenni, Turati, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1999, pp. 13-37;
  • E.S.E., pp.281-282 passim.

Il fondo Saragat è stato versato alla Fondazione Turati dall’Istituto di studi sociali “Giuseppe Saragat”, insieme alla biblioteca, nel corso del 1996. Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica per la Toscana, in data 11 novembre 2002, con provvedimento n.783.

Descrizione archivistica 
La documentazione conservata dalla Fondazione Turati è prevalentemente relativa ad un ampio nucleo fotografico ed ai testi di tutti i discorsi pronunciati da Giuseppe Saragat in qualità di presidente della Repubblica. Sono stati versati inoltre, cimeli, onorificenze sistemati in cornice, nonché il registro delle firme dei funerali e due buste contenenti telegrammi di cordoglio per la morte dello statista, indirizzati al Psdi e collocati in una appendice al fondo. Di tale sezione, infine, fanno parte anche materiali recuperati dalla Fondazione fra i libri della biblioteca saragatiana, oltre alla documentazione in copia rintracciata presso l’Acs o in altri archivi di proprietà della Fondazione stessa.

Corrispondenza, docc. 3 (1965)
Lettere di Amintore Fanfani e della Confederazione italiana degli esercenti commercianti.

Scritti e discorsi, fasc. 1, volumi 6 (1954-1970)
Testi dattiloscritti dei discorsi pronunciati da Saragat come presidente della Repubblica, raccolti in volume secondo una scansione annuale ed una commemorazione matteottiana a stampa.

Raccolta fotografica, album 17, fotografie sciolte 95 (1965-1971)
Album e fotografie sparse relativi prevalentemente alle visite di Stato di Saragat in qualità di presidente della Repubblica, sia in Italia che all’estero, oltre che ad incontri con associazioni di categoria ed esponenti del mondo dello sport.

Rassegna stampa, bb. 3, registri 4, volumi 20 (1965-1972)
La rassegna stampa del fondo è stata rilegata in volume o su registri ed è relativa prevalentemente ai servizi dell’Ansa sulle visite all’estero di Saragat in qualità di presidente della Repubblica, oltre che a note informative di ambasciate italiane in paesi stranieri e del Ministero degli affari esteri.

Doni e pubblicazioni, bb. 2, volumi 22 (1960-1985)
Volumi a stampa o dattiloscritti, spesso corredati di riproduzioni fotografiche, ricevuti in dono da Saragat durante le sue visite presidenziali ufficiali, fra cui testi di costituzioni di paesi dell’America latina, studi economici per lo sviluppo di aree depresse o studi di fattibilità di progetti specifici.

Appendice
Commemorazioni post mortem, b. 1, fascc. 6
Telegrammi e lettere di cordoglio, in originale o in fotocopia, inviati ad Antonio Cariglia e alla Direzione nazionale del Psdi, oltre al registro delle firme dei funerali di Giuseppe Saragat.

Materiali raccolti dalla Fondazione, b. 1, fascc. 5 (1927-1978)
La Fondazione ha attivato il recupero in copia della corrispondenza saragattiana ed in particolare delle lettere di Pietro Nenni e Giuseppe Saragat conservate nelle Carte Nenni dell’Acs in un arco di tempo che va dal 1927 al 1978. L’epistolario in copia dello statista si è poi arricchito della sua corrispondenza con Giuseppe Faravelli, datata 1948, quando quest’ultimo ricopriva la carica di direttore dell'”Umanità”; delle lettere indirizzate e ricevute da Paolo Treves, risalenti in gran parte al 1956; a due lettere con allegati indirizzate a Sandro Pertini del 1967. Fra i materiali della sua biblioteca sono poi emersi un appunto manoscritto di Faravelli, alcuni ritagli di stampa ed una busta con elenco di pubblicazioni offerte a Saragat presidente della Repubblica.

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