Concorso nazionale “Matteotti per le scuole”, promosso dalla Fondazione di studi storici Filippo Turati e dalla Fondazione Giacomo Matteotti, in collaborazione con il MIUR per l’anno scolastico 2019-20
Sono risultati vincitori della V edizione per l’anno scolastico 2019/20 il Liceo scientifico statale “Leonardo da Vinci” di Treviso, l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Giuseppe Lombardo Radice” di Bojano (CB) e la Scuola Secondaria di primo grado I.C.S. “Sperone-Pertini” di Palermo.
Crisi della democrazia e populismo sovranista – Intervista a Emilio Papa
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In occasione della prossima uscita del volume Crisi della democrazia e populismo sovranista di Emilio R. Papa per i tipi FrancoAngeli, pubblichiamo l’intervista fatta dalla Fondazione al professore.
D. Lei conclude il suo libro con una interessante quanto singolare identificazione teoretica fra filosofia e storia. Su questo tema vuole riferire qualche suo spunto critico?
R. La democrazia è divenuta un valore assoluto. Affermato dalla storia. La quale nel suo cammino alterna età portatrici di progresso con decadimenti, con ripiegamenti. I suoi principi fondamentali sono divenuti la chiave per la verifica degli elementi qualificanti della vita politica in atto, ed accompagnano la storia rivelandone la direzione. C’è tuttavia da dire che ormai la lotta politica in atto nei Paesi di civiltà occidentale si richiama ai valori della democrazia soprattutto come ad un mezzo di propaganda elettorale. Tanto sempre più si colloca fra la politica che si predica e quella che si fa.
D. Anche i Paesi sovranisti, od i partiti populisti ove sono presenti quali aspiranti al potere, non si pongono senz’altro quali negatori della democrazia e del liberalismo…
R. …ma invocano poi principi che liberali non sono e si pongono alla testa di organizzazioni politiche le quali si reggono sull’autorità di un capo unico, il quale peraltro in politica estera predica rapporti… democratici fra “piccole patrie”, rette ognuna da spirito di lotta contro forme di associazionismo internazionale e di federalismo. La storia dimostra che siffatte posizioni portano ad una politica economica protezionistica di disastrosi effetti, ed a contrasti pericolosi, ed a guerre… proprio fra le “piccole patrie”!
D. Quale concezione, poi abbiano, per esempio della libertà elettorale….
R. Non tutti sanno che la democrazia nacque da una legge elettorale…
D. Largo all’aneddotica allora!
R. Entro subito in medias res, ma ben fuggevolmente. La democrazia fu scoperta da un patrizio (!) ateniese. Da Clistene. Il quale discendeva dalla stirpe degli Alcmeonidi, nota per la sua irriducibilità nel mantenersi su posizioni le più retrive nei confronti della plebe. Fu una legge elettorale la sua che ampliando il numero delle circoscrizioni ed aggiungendone sette dominate da una schiacciante maggioranza di neoelettori popolari presso i quali egli si era costruito una sua forza elettorale – lo portò alla vittoria. Subito dopo – siamo nel 508 a.C. – egli varò una legge con la quale istituì un’assemblea costituzionale, composta da 500 membri (50 per tribù).
D. Tornando all’oggi, come giudica la legislazione elettorale corrente in Europa, dopo tanti anni di democrazia?
R. Guardi all’Italia, quale esempio fra i non più felici. In gran parte i guasti della democrazia italiana dipendono… dal consolidato principio che ogni maggioranza che governasi arroga il diritto di modificare la legge elettorale, nel caso, rendendola conveniente per la propria parte politica. Tutto, naturalmente, viene fatto in nome della democrazia.
F.T.
News – Luciano Della Mea
Luciano Della Mea.
Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ‘900
Il volume Luciano Della Mea. Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ‘900, a cura di Marco Cini, raccoglie gli atti del convegno promosso presso la Gipsoteca di Arte antica di Pisa nel settembre 2017 per iniziativa della Biblioteca Franco Serantini di Pisa, in collaborazione con la Fondazione di studi storici Filippo Turati, l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino e l’Università degli studi di Pisa.
La Fondazione possiede le carte di Luciano Della Mea.
Convegno di studi “La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020” 4-5 dicembre 2020
Saluto e inaugurazione dei lavori del Presidente della Fondazione, prof. Maurizio Degl’Innocenti
La dignità del lavoro
I. La tutela della dignità del lavoro accompagna tutta la storia del sindacato dal suo nascere, e accompagna anche la vicenda del socialismo che, nelle sue varie espressioni, dell’etica del lavoro e della persona umana aveva fatto il centro di una pratica solidaristica e di una riforma complessiva della società nella libertà. La prima fase del “costituzionalismo in fabbrica” risale agli inizi del ‘900, quando – come disse un sindacalista – con i regolamenti in fabbrica era “il lavoro che afferma(va) i suoi diritti contrattuali, pieni”, contro i poteri discrezionali del datore del lavoro. Erano i primordi del sindacato, con le Camere del lavoro e le federazioni di mestiere, in lotta per la legittimità del suo stesso operare, fuori e dentro la fabbrica con le commissioni interne, per il controllo del collocamento, per l’affermazione di una magistratura probivirale, per una prima legislazione di tutela del lavoratore e della lavoratrice, e poi sul welfare state. Ritengo che negli anni la Fondazione abbia dato contribuiti importanti, di recente con il Turati giuslavorista di Passaniti o le pubblicazioni sulla legge di tutela del lavoro femminile e minorile del 1902, o sul contratto delle risaie del 1907. Mi limito qui ad osservare che allora c’era una grande spinta sociale, con lo sviluppo del partito socialista, del movimento cooperativo, con la nascita della CgdL: era la prospettiva che il nuovo secolo fosse l’alba del riscatto del lavoratore”. Ed era parte integrante della svolta liberale della società nel suo complesso.
NEWS ARCHIVIO
CARTE DELLA DIREZIONE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
In collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana sono state inventariate le carte della SEGRETERIA BETTINO CRAXI (1980-1993) e del DIPARTIMENTO INTERNAZIONALE (1971-1993).
FONDO ALBERTO NIRENSTEIN E WANDA LATTES
In collaborazione con lo SDIAF, le carte versate dalla famiglia nel 2019 sono state riordinate ed è in corso l’inventariazione della I Serie Corrispondenza.
“La dignità del lavoro. Nel cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020” – I lavori della seconda giornata
Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
Diretta streaming dei lavori del 5 dicembre 2020
“La dignità del lavoro. Nel cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020” – I lavori della prima giornata
Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
Diretta streaming dei lavori del 4 dicembre 2020
Il divorzio in Italia (1 dicembre 1970/1 dicembre 2020)
La legge che consente lo scioglimento del matrimonio è la numero 898 del 1 dicembre 1970, ed ebbe promotori il socialista Loris Fortuna e il liberale Antonio Baslini. Il provvedimento fu varato con un governo di centro-sinistra presieduto da Emilio Colombo e con vice Francesco De Martino, su esplicita richiesta dei socialisti e dei laici. La Democrazia cristiana accettò, ma in cambio impose il ricorso al referendum abrogativo, che in effetti si tenne nel 1974, con esito negativo. Era la prima volta che nel secondo dopoguerra la Dc andava in minoranza nel Parlamento, e l’esito del referendum sancì la conseguita laicizzazione della società italiana, tra le ultime in Europa sul regime matrimoniale. Fu un colpo anche contro il maschilismo patriarcale, certo non decisivo, ma assai significativo, tanto che di lì a poco, nel 1975, sarebbe stata approvata anche la riforma del diritto di famiglia. Insomma, fu un evento di civiltà. Per comprenderne la portata sia sufficiente ricordare che la prima e ultima volta dell’inserimento dell’introduzione del divorzio in un programma di Governo fu con l’Esecutivo Zanardelli-Giolitti del 1901-3, quello della “svolta liberale”. Allora la protesta di massa dei cattolici e delle gerarchie ecclesiastiche consigliò il Governo a soprassedere dall’obiettivo che pure era già stato annunciato dal Re nel discorso della Corona. Successivamente non se ne parlò più, per oltre sessant’anni…
(Maurizio Degl’Innocenti)
Opuscoli e testate della campagna divorzista degli inizi del ‘900 (BIBLIOTECA della Fondazione di studi storici “F.Turati”)
Convegno “La dignità del lavoro. Nel cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
La Fondazione annuncia il Convegno di studi
“La dignità del lavoro. Nel Cinquantennio dello Statuto dei Lavoratori 1970-2020”
4-5 dicembre 2020 | La partecipazione sarà da remoto
Le olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia 1946-1964
Presentazione online del volume Le Olimpiadi della bellezza – Storia del concorso di Miss Italia (1946-1964)
di Marzia Leprini martedì 24 novembre 2020 alle ore 14,00 in diretta streaming.
L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo in collaborazione con la Fondazione di studi storici “Filippo Turati”.
Il volume di Marzia Leprini è edito nella collana Contemporary della Fondazione per i tipi Pacini.
Donne e politica tra Ottocento e Novecento
Presentazione online del volume Politica e cittadinanza. Donne socialiste fra Ottocento e Novecento di Fiorenza Taricone giovedì 12 novembre 2020 alle ore 10:30 in diretta streaming. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano in collaborazione con la Fondazione di studi storici “Filippo Turati”.
Il volume di Fiorenza Taricone è edito da FrancoAngeli.
Sulla problematica di genere la Fondazione ha edito: Welfare donne e giovani in Italia e in Europa nei secoli XIX-XX a cura di Michela Minesso, 2015 (FrancoAngeli); Lavoro e cittadinanza femminile. Anna Kuliscioff e la prima legge sul lavoro delle donne a cura di Paolo Passaniti, 2016 (FrancoAngeli); L’età delle donne. Saggio su Anna Kuliscioff di Maurizio Degl’Innocenti, 2017 (Lacaita) e Le Olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia (1946-1964) di Marzia Leprini, 2020 (Pacini).
Fuori e dentro il Parlamento. Rappresentanza e lotta politica nell’Italia liberale
La Fondazione di studi storici Filippo Turati
annuncia la pubblicazione del volume
Fuori e dentro il Parlamento. Rappresentanza e lotta politica nell’Italia liberale
di Gabriele Paolini
Collana della Fondazione per i tipi FrancoAngeli
Premiazione ICS “Sperone – Pertini” di Palermo
La Fondazione di studi storici Filippo Turati – Centro studi e documentazione Sandro Pertini ha consegnato venerdì 23 ottobre il Premio Pertini a due studenti meritevoli per la loro condotta, ispirata ai valori espressi dal Presidente Sandro Pertini.
La cerimonia si è svolta nell’aula magna dell’ICS “Sperone – Pertini” di Palermo.
Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – I media e la pandemia: uno sguardo comparato: (1) Il caso della Turchia
Nell’Anno Accademico 2019-2020, nell’ambito delle attività seminariali del corso di Contemporary European History, alcuni studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Internazionali, curriculum European Studies dell’Università di Siena, hanno lavorato a dei paper nei quali hanno analizzato, da prospettive diverse, il linguaggio e le modalità attraverso le quali alcuni media europei e non solo hanno seguito l’emergere e l’evolversi dell’emergenza Covid-19. Alcuni di questi contributi, opportunamente rivisti, vengono adesso pubblicati sul sito web della Red Geride (Red de Políticas Públicas y Gestión del Riesgo de Desastres en Latinoamérica), network di ricercatori internazionali con il quale Sorget ha da tempo avviato una collaborazione.
Il primo articolo è dedicato al caso della Turchia.
Utku Cenan Yıldırım
Los medios de comunicación masiva de Turquía y el Covid-19
The Mass Media of Turkey and the Covid-19
Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – Tre Podcast dedicati alle calamità antropiche in Italia
Sul sito web della SISSCO, la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, a cura della Commissione Comunicazione – Social coordinata da R. Brizzi e composta da M. Anselmo, D. Paci, C. Pinto, S. Salvatici. N. Sbetti, F. Triola, C. Zampieri, M. Zinni sono disponibili tre podcast audio dal titolo Calamità antropiche. L’Italia contemporanea e le catastrofi (in)naturali, dedicati all’approfondimento storico delle conseguenze politiche, economiche e sociali di disastri ed emergenze naturali e antropiche nella storia italiana.
Questi i link per ascoltarli:
- Salvatore Botta (Università di Bologna) approfondisce il tema della risposta politica alle catastrofi naturali e sanitarie nell’Italia liberale;
- Gabriella Gribaudi (Università di Napoli “Federico II”) ripercorre storia e memoria della seconda guerra mondiale nel Mezzogiorno italiano e del terremoto del 23 novembre 1980 In Irpinia e Basilicata;
- Marcello Anselmo (UMR TELEMMe, CNRS/Aix-Marseille Université) analizza vicenda e memoria dell’epidemia di colera del 1973 a Napoli.
Scritti e discorsi di Sandro Pertini
La Fondazione annuncia la pubblicazione
per i tipi Pisa University Press del volume
Sandro Pertini. Il socialismo italiano tra due scissioni: 1964-1969
a cura di Stefano Caretti
Questo nono volume degli Scritti e discorsi di Sandro Pertini riunisce testi relativi al periodo 1964-1969. Sono gli anni del centro-sinistra organico caratterizzati da tre governi Moro quando sembra attenuarsi, secondo Pertini, lo slancio riformatore impresso dal governo Fanfani e prevalere l’”involuzione moderata dorotea”. È quindi contrario all’ingresso dei socialisti al governo preferendo un appoggio esterno e auspica un rinvio della collaborazione diretta al “momento più opportuno e più utile”. Vorrebbe che il partito mantenesse, come nel caso del governo Fanfani che pure aveva varato importanti riforme in pochi mesi, una sua “autonomia e libertà di azione” per verificare prima le reali intenzioni della DC dopo la sconfitta elettorale subita alle elezioni del 1963. Lo preoccupano la grave crisi economica che “non consente radicali riforme” e un’accelerazione “a tutti i costi” della partecipazione socialista al governo, senza garanzie programmatiche, foriera di una nuova scissione del partito. Nel gennaio del 1964 nonostante i suoi sforzi per “ricostruire l’unità del Partito” la sinistra di Vecchietti e Valori da vita al Partito socialista di unità proletaria. «Sono stato – dichiara – sempre contrario alle scissioni che si verifichino a destra o a sinistra dello schieramento socialista nella convinzione che a pagarne le conseguenze fosse non solo il partito ma l’intero movimento operaio».
Le olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia 1946-1964
Questo libro reimposta la storia sociale di Miss Italia tenendo ferma l’attenzione sulla bellezza. Iniziato con un concorso fotografico nel 1939, diventato Miss Italia nel 1946, grazie al grafico e pittore Dino Villani, il concorso ha proposto all’attenzione degli italiani due tipi di bellezza e due tipi di donne, la “bella italiana”, prossima fidanzata, poi moglie e madre, e la “maggiorata”, diva dalla vita sopra le righe.
Il libro ricostruisce, grazie alle carte private del fondatore, i primi vent’anni di Miss Italia, i più ricchi di novità, che hanno fatto da specchio alla ricostruzione economica e alla ridefinizione dei rapporti fra uomini e donne sconvolti dalla guerra. Gli uni svirilizzati dalla sconfitta militare, le altre rese intraprendenti dal mercato nero e dalle occupazioni straniere. Corrado Alvaro parlò di “vendetta delle madri” a favore delle figlie.
Spesso oggetto di ironie dei giornali, indicato come luogo di immoralità, su Miss Italia si accese l’opposizione della sinistra e della destra conservatrice, che tentò di sopprimerlo nel 1954. Lo salvava Oscar Luigi Scalfaro, su un’ipotesi neutra e alcune restrizioni sull’esposizione dei corpi.
Caduto in crisi, Miss Italia si risollevava negli anni ’60, quando un tipo di bellezza democratizzata, di cui ogni donna poteva essere artefice su di sé, spezzava la dualità tra la “fidanzata” e la “pin up”, in una nuova bellezza versatile, per la pubblicità, la moda, la televisione e il cinema.
Immagini tratte dal volume
Le olimpiadi della bellezza. Storia del concorso di Miss Italia 1946-1964,
a cura di Marzia Leprini, Pacini, Pisa, 2020.
Inaugurazione casa natia dello scrittore Ignazio Silone – Pescina, 10/09/2020
Giovedì 10 settembre 2020 sarà inaugurata la Casa natia di Ignazio Silone a Pescina, recuperata integralmente grazie al sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e del Comune di Pescina.
Archivio della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”- News
Carte Alessandro Schiavi. I pronipoti Maria Alessandra e Paolo Umiltà hanno depositato presso la Fondazione le carte di Alessandro Schiavi. Si tratta di 5 buste. La documentazione sarà raccolta in un fondo specifico intitolato a Alessandro Schiavi, che andrà ad aggiungersi alla documentazione in copia dell’ASFo (bb. 39-40, fascc. 188-201) conservata presso la Fondazione.
Carte Luciano Della Mea. La figlia Maria Valeria Della Mea ha depositato presso la Fondazione una ulteriore e rilevante documentazione appartenuta a Luciano Della Mea, che andrà a integrare il fondo, donato in varie fasi dal 1991 al 2000, e dichiarato di notevole interesse storico nel 1997 dalla Sovrintendenza archivistica per la Toscana.
Si comunica che è prossima la pubblicazione degli atti del convegno Luciano Della Mea. Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ‘900 che si è tenuto a Pisa il 29 settembre 2017.
Inventario e pubblicazione Scritti di Claudio Treves. È imminente la pubblicazione dell’Inventario delle carte di Claudio Treves per i tipi Pacini a cura di Emilio Capannelli, ispettore della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.
Il disastro del Vajont – 9 ottobre 1963
Dal volume Società del rischio e gestione del territorio, a cura di Gianni Silei, pubblicato per i tipi Pacini nella collana Contemporary della Fondazione.
Pubblicazione del volume Società del rischio e gestione del territorio
La Fondazione annuncia la prossima pubblicazione
nella sua collana per i tipi Pacini del volume
Società del rischio e gestione del territorio
a cura di Gianni Silei
Pubblicazione del volume Le Olimpiadi della bellezza – Storia del concorso di Miss Italia (1946-1964)
La Fondazione annuncia la prossima pubblicazione
nella sua collana per i tipi Pacini del volume
Le Olimpiadi della bellezza –
Storia del concorso di Miss Italia (1946-1964)
di Marzia Leprini
Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – Webinar: Governare l’epidemia: Società, istituzioni e sicurezza
Il 25 giugno 2020, a partire dalle 15.30, si svolgerà il Webinar “Governare l’epidemia. società, istituzioni e sicurezza pubblica”.
Il seminario, che si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams, è organizzato dall’Università della Calabria – Istituto di Studi penalistici “Alimena”, Centro Ricerca Interdipartimentale ISPA, Historia & Desastres e dalla Red Geride – Políticas Públicas de Gestión del Riesgo de Desastres en Latinoamérica e vedrà la partecipazione anche di Gianni Silei del Centro Sorget che presenterà un intervento dal titolo: “La pandemia di influenza del 1957-58”.
Giacomo Matteotti (10 giugno 1924-10 giugno 2020)
Intervento del Prof. Maurizio Degl’Innocenti, presidente della Fondazione di studi storici “F.Turati”.
La Commemorazione della Camera dei deputati nel 90° anniversario della morte, 10 giugno 2014.
Il 10 giugno 2014, presso la Camera dei deputati (Sala della Regina), la Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” e la Fondazione Giacomo Matteotti hanno promosso, d’intesa con la Presidenza della Camera, la Commemorazione di Giacomo Matteotti a 90 anni dalla morte.
Dopo il saluto della Presidente della Camera, On. Laura Boldrini, e l’intervento introduttivo del prof. Angelo Sabatini, hanno parlato i proff. Maurizio Degl’Innocenti Matteotti, L’uomo e il politico; Ennio Di Nolfo, Matteotti, la guerra e l’Europa; Stefano Caretti, La fortuna di Matteotti. La commemorazione si è conclusa con l’intervento di Emmanuele F. M. Emanuele.
clicca qui per IL FILMATO DELLA COMMEMORAZIONE (da webtv.camera.it).
2 giugno 2020 – Festa della Repubblica
Nella ricorrenza del 2 giugno, Festa della Repubblica, la Fondazione ricorda la figura di Pietro Nenni, segretario del PSIUP (poi PSI), protagonista dell’Italia dei CLN, della Costituente e della Repubblica.
“Innanzitutto, nel privilegiare l’analisi del rapporto tra due dei maggiori protagonisti della storia dell’Italia repubblicana sceglie un tipo di documentazione –il carteggio personale- che nell’immediatezza restituisce alla percezione personale degli eventi un’autenticità che sarebbe difficile acquisire da altre fonti”. […] (Clicca qui per la recensione completa del prof. Maurizio Degl’Innocenti).
Pubblicazione del volume Courage in Politics
La Fondazione annuncia la prossima pubblicazione
nella sua collana per i tipi Pacini del volume
Courage in Politics
a cura di Ferenc Bódi , Andrea Ragusa e Ralitsa Savova
Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – La gestione del rischio di catastrofi: alcune riflessioni a cinque anni da Sendai
La rivista International Journal of Disaster Risk Science ha pubblicato un numero speciale dedicato al quinto anniversario della Terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite che, su richiesta dell’Assemblea generale ONU e con il sostegno dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Disastri (UNISDR), si svolse a Sendai nel 2015 e che sancì il passaggio da un approccio basato sulla “gestione delle catastrofi” ad uno imperniato sulla “gestione del rischio di catastrofi”, attraverso il ruolo di primo piano riconosciuto alle attività di prevenzione.
Introdotto da un contributo di Ilan Kelman, il numero presenta una serie di riflessioni, da prospettive diverse ed autorevoli, sul Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030 e sui suoi sviluppi. Particolarmente interessante, in quanto incentrato sulle emergenze sanitarie, pandemie comprese, il contributo a più voci di Natalie Wright, Lucy Fagan, Jostacio M. Lapitan, Ryoma Kayano, Jonathan Abrahams, Qudsia Huda e Virginia Murray.
Tutti gli articoli possono essere scaricati gratuitamente dal link: https://link.springer.com/journal/13753/11/2
Per il I maggio
La Fondazione assume l’analisi storica e la riflessione sul lavoro come mission.
25 aprile 1945/25 aprile 2020. La donna per la libertà
Anna Maria Enriques Agnoletti
Irma Marchiani
“Il giovane Pertini combattente per la libertà”
Nell’anniversario del 25 aprile Genoma films annuncia la proiezione del film “Il giovane Pertini combattente per la libertà” in contemporanea su 24 emittenti televisive. Il film si ispira al libro Sandro Pertini combattente per la libertà a cura di S. Caretti e M. Degl’Innocenti, dalla collana Strumenti e Fonti, XI edizione per i tipi Lacaita.
Le edizioni RCS ne hanno proposto una nuova edizione pubblicata nel febbraio 2020.
Sorget (Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”) – “Pandemia 2020”, un instant book sull’Italia durante il primo mese di Covid-19
Alessandra Guigoni, Renato Ferrari (a cura di), Pandemia 2020. La vita quotidiana in Italia con il Covid-19, Danyang, M&J Publishing House 2020, pp. 245, ISBN 979-11-85666-18-1 95330, Licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0
Per scaricarlo gratuitamente: clicca qui
In quanto evento apocalittico nel senso etimologico del termine, l’emergenza del Covid-19 ci sta rivelando molto, in positivo e in negativo, delle nostre società, economie, sistemi politici. Gli spunti di riflessione sono innumerevoli. La pandemia ha ad esempio confermato quanto sia stata illusoria in un contesto globalizzato l’idea della semplice chiusura dei confini nazionali. Anche considerando l’eccezionalità della situazione e la velocità di propagazione del virus, appare evidente che molti sistemi sanitari nazionali europei hanno incontrato forti difficoltà nell’adozione delle misure di contrasto alla diffusione del virus. Si tratterà di capire in questo senso quanto abbiano pesato in questo le politiche economiche adottate e le politiche di managerializzazione e liberalizzazione di cui sono stati oggetto in passato i sistemi sanitari nazionali. E che dire, per l’Italia, del nodo della regionalizzazione della Sanità e più in generale del rapporto tra le Stato le Regioni e gli altri enti territoriali alla luce di alcune drammatiche criticità emerse con l’esplodere dell’emergenza? Il dibattito attorno al ripensamento dei sistemi sanitari ma anche del sistema di protezione sociale e della rete di tutele in particolare per i settori più deboli della società alla luce delle ripercussioni economiche provocate dal blocco di interi comparti è già in corso. La pandemia sarà da stimolo per l’inizio di un nuovo dibattito sul welfare state? L’emergenza sta ponendo anche l’attenzione su ulteriori questioni altrettanto rilevanti: il ruolo dei media, in particolare dei social e delle fake news, il nesso tra libertà e sicurezza – compresi i risvolti posti dalle nuove tecnologie – in situazioni di emergenza, l’uso del soft power (si pensi alla politica di aiuti di Russia e Cina, ad esempio), il ruolo delle istituzioni europee, la loro percezione e il loro futuro. Non si tratta però solo di questioni astratte o di macroproblemi: quale sarà l’impatto dell’attuale crisi sul modo di pensare e vivere degli individui, come cambieranno gli spazi collettivi? Quali le questioni infrastrutturali che si porranno? Come si riorganizzerà il sistema dei trasporti? E come e se si modificherà la sociabilità, lo sport, il turismo, il tempo libero? E infine, la domanda delle domande: essendo i rischi strettamente connessi alla percezione, come cambierà il nostro modo di concepirli? Abbandoneremo l’illusoria ricerca del “rischio zero”? Un lungo elenco di temi ed interrogativi che a sua volta rappresenta solo una parte delle possibili linee di indagine sul cambiamento, quanto effettivo e duraturo lo dirà il tempo, che in questo momento pare delinearsi all’orizzonte.
Partendo dall’inizio della quarantena decisa in conseguenza dalla drammatica diffusione del Covid-19, questo instant book curato da Alessandra Guigoni e Renato Ferrari e realizzato attraverso il contributo anche di Sabrina Parisi e Agnese Vardanega non si propone come obiettivo quello di analizzare la pandemia in sé quanto piuttosto quello di descrivere, attraverso una molteplicità di approcci e con un linguaggio quanto più possibile divulgativo, il suo impatto, le varie sfaccettature e le sue possibili conseguenze.
Strutturato in cinque parti, il libro propone dunque in apertura un inquadramento della crisi del Covid-19 letta attraverso una duplice lente, quello della storia – l’emergenza alla luce delle precedenti pandemie e dunque le “radici del male” (Silei, Cea, Rizzi) – quella delle prime modalità di gestione della crisi e del suo contenimento, in particolare nel contesto asiatico, con particolare attenzione al difficile equilibrio, in contesti emergenziali, tra tutela della sicurezza e salvaguardia delle libertà democratiche (Fumian, Ceccarelli, Lazzarotti) e le sue prime ricadute sull’immaginario collettivo (Traversari).
La seconda parte si concentra sull’Italia e sull’impatto dello tsunami pandemico sulla quotidianità, proponendone una prima riflessione dal punto di vista della storia, della antropologia medica (Carlino, Conforti, Palumbo, Pizza, Schirripa, Traversari) e sociologica, con particolare attenzione alla mediatizzazione dei dati legati all’andamento dell’epidemia e alla loro percezione (Vardanega). Di particolare interesse le interviste che accompagnano queste prime sezioni del libro: il genetista Edoardo Boncinelli, l’antropologa della medicina Roberta Raffetà, il dottor Ottavio Di Stefano, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brescia, Monica Musio, docente di scienze economiche e statistiche.
Proprio con le parole del semiologo Gianfranco Marrone, si apre la terza parte del libro, tutta incentrata sulla comunicazione al tempo del Covid, che, avvalendosi dei contributi di Sedda, Gabriele Marino, di Roberto Vacca e di Luciano Floridi, si sofferma in particolare sulla “socializzazione del virus” e sulla “viralità della comunicazione” attorno al Covid-19 nell’immediatezza dell’emergenza ponendo anche delle prime ipotesi circa le prospettive a breve-medio termine.
L’impatto più dirompente dell’emergenza è stato però quello che ha riguardato il vissuto quotidiano. Un primo focus sulle conseguenze dell’adozione delle rigide e prolungate misure di distanziamento sociale introdotte per prevenire e rallentare la diffusione del contagio è al centro della quarta parte del saggio (Parisi, Guigoni, Balma Tivola, Mangiapane, Wintherhalter, Barba, Di Silvio, Spaziante). Cosa ha comportato per la routine di milioni di italiani questa drammatica rottura della quotidianità? Che conseguenze ha avuto la forzata, ed eccezionale, trasformazione delle case da “nido domestico” a luogo di lavoro, aula scolastica o universitaria, “luogo di consumo, di attività legate al tempo libero” o addirittura palcoscenico per flash mob luoghi di performance musicali ed artistiche? E quale impatto ha avuto il lockdown sui soggetti più fragili, su tutti i minori? Com’è cambiato il modo di rappresentare l’ambiente familiare attraverso i social e se e come si sono modificate la cura del corpo, il modo di vestire e di mostrarsi ma anche il modo di guardare allo sport, a cominciare dal calcio?
L’ultima sezione (Paltrinieri, Casella, Cossetta, Aime, Zollo, Bormolini, Boni) si sofferma sui “fenomeni di dono e di consumo” e sulle possibili conseguenze non solo in termine di modi di produzione, stili di vita e di consumo ma anche della “nuova cornice di senso della vita”, ma anche della percezione della morte, durante la pandemia per poi concludere, significativamente, con un’analisi fortemente critica del modello di comunicazione in tempo di crisi che le istituzioni hanno scelto di adottare (Arcangeli).
Un affresco a più voci che, come giustamente sottolineano i curatori nelle conclusioni, non intende né cavalcare strumentalmente (o men che meno commercialmente) l’onda dell’emergenza (il libro è scaricabile e fruibile gratuitamente) né pretendere di avanzare – né sarebbe possibile data la contemporaneità dei fenomeni descritti e il diretto coinvolgimento, prima di tutto emotivo, degli osservatori – conclusioni di sorta ma, proprio attraverso una pluralità di approcci, di linguaggi e di spunti di approfondimento, si propone di trasformare l’apparente dissonanza ed eterogeneità dei contributi, trasformandola in una sorta di punto di partenza per ulteriori e più approfondite analisi. L’immagine di questo lavoro corale come di “una sessione di cool jazz in cui ciascuno ha suonato – solo in apparenza […] – una melodia slegata, contribuendo invece a plasmare un componimento intrigante e armonico” appare dunque azzeccata.
Gianni Silei
Il post è stato pubblicato su “Amici di Passato e Presente” il 20 aprile scorso:
https://amicidipassatoepresente.wordpress.com/2020/04/22/scheda-di-presentazione-a-cura-di-gianni-silei-di-pandemia-2020-la-vita-quotidiana-in-italia-con-il-covid-19/
Dalla storia della Fondazione. Mostra “Il socialismo a Firenze, dalla fondazione del partito al Fascismo: 1892-1922”
“Immaginario, emozioni collettive e malattie tra Otto e Novecento”
“Immaginario, emozioni collettive e malattie tra Otto e Novecento” un video intervento di Gianni Silei (Università di Siena), coordinatore scientifico del Centro Studi sulla Società del Rischio e Gestione del Territorio (Sorget), costituito nell’ambito della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”, per le PillolediStoria di M9 il museo multimediale dedicato alla storia del ’900.
I fascisti in Inghilterra
Immagini tratte dal volume Fascism and Anti-Fascism in Great Britain,
a cura di Tamara Colacicco, Pacini, Pisa, 2020.
Pubblicazione del volume Fascism and Anti-Fascism in Great Britain
La Fondazione annuncia la pubblicazione
nella sua collana per i tipi Pacini del volume
Fascism and Anti-Fascism in Great Britain
a cura di Tamara Colacicco
Gli archivi della Fondazione – Collezione Gaetano Pilati
Gaetano Pilati nacque nel 1881 a San Lazzaro di Savena (Bologna). Primo figlio di una famiglia mezzadrile, a cui seguirono i fratelli Alfonso, Alfredo e Maria. Nonostante il basso livello di istruzione il padre era tra i pochi che leggeva le riviste. Gaetano coltivò la lettura, e si fece una preparazione personale sui manuali Hoepli. La sua scrittura manifestava una sufficiente sicurezza grafica, ma con un disinvolto uso della sintassi e della grammatica. Manifestando una precoce attitudine alla intraprendenza creativa, con un amico prese in affitto terreni vicini al podere paterno e cominciò ad adattare gli arnesi dei campi e i telai di cui si servivano i contadini in casa. Sembra che si costruisse da solo uno strumento musicale imparandolo a suonare, fino a mettere su un’orchestrina. Comunicativo e sociale, scrisse e recitò zirudele, storielle per le feste e le veglie, in campagna. In tali occasioni incontrò Amedea, la futura compagna della vita, anch’essa di povera famiglia contadina. Insieme decisero di crearsi un mondo nuovo, abbandonando quello patriarcale e tradizionale della campagna, e nel 1907 si trasferirono in città, a Firenze. Una città ”altra” rispetto alla più vicina Bologna. Fu una scelta anticonformista. Gaetano e Amedea si sposarono nel 1908, e nel luglio 1909 nacque Bruno.
A Firenze prese domicilio nel vicolo Morosi, dove risiedeva anche Augusto Mingozzi, compaesano. E mentre Amedea faceva la stiratrice, Gaetano intraprese diversi mestieri prima di essere assunto come manovale dall’impresa edile Donini, che aveva l’appalto della caserma della cavalleria sul Lungarno Pecori Giraldi. Il passaggio dalla condizione di lavoratore dei campi a quella di operaio edile era un passaggio tradizionale, il più semplice. Nella periferia popolare di Firenze Gaetano ricreò un mondo proprio, innanzitutto intorno agli affetti famigliari, e poi coltivando solide relazioni interpersonali: qui potette realizzarsi finalmente nel e con il lavoro. Insomma, sia sotto l’uno sia sotto l’altro profilo fu protagonista di se stesso, al di fuori di vincoli tradizionali, pregiudizi, subordinazioni come quelli che legavano il mezzadro al “padrone”. Gaetano era e si sentiva libero. […]
Dall’introduzione di Maurizio Degl’Innocenti al saggio di Guido Bonsaver Vita e omicidio di Gaetano Pilati 1881-1925. Contadino, poeta, socialista, soldato, inventore e costruttore, Franco Cesati editore, 2010.
Gli archivi della Fondazione – Le carte di Gaetano Arfé II
La collezione consta di un grande archivio, composto di 136 buste, che documentano l’attività politica e di storico di Arfé. Ne fa parte la biblioteca costituita da più di 12000 volumi, fra i quali si segnalano quindici cinquecentine e una collezione di preziose edizioni del seicento e del settecento.
Gli archivi della Fondazione – Le carte di Gaetano Arfé (1925–2007)
Gaetano Arfé nacque a Somma Vesuviana (Napoli) il 12 novembre 1925. Si laureò in Lettere e Filosofia all’Università di Napoli il 2 dicembre 1948. Si specializzò in Storia presso l’Istituto italiano di studi storici presieduto da Benedetto Croce, con cui entrò in contatto fin dal 1942. Nel 1944 si arruolò in una formazione partigiana di “Giustizia e Libertà” in Valtellina. Nel 1945 si iscrisse al Partito socialista e divenne funzionario degli Archivi di Stato intorno al 1960. A Firenze era già entrato in contatto con Calamandrei, Codignola e il gruppo de “Il Ponte” e aveva collaborato con Gaetano Salvemini alla raccolta dei suoi scritti sulla questione meridionale. Nel 1965 ottenne la libera docenza in Storia contemporanea e insegnò a Bari e a Salerno. Nel 1973 divenne titolare della cattedra di Storia dei partiti e dei movimenti politici presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze. Nel 1959 venne nominato condirettore della rivista “Mondo Operaio”, carica che conserverà fino al 1971. Dal 1966 al 1976 fu direttore dell’ “Avanti!”.
8 marzo 2020. Con dedica ad Anna Kuliscioff
Anna Kuliscioff fu donna di grande fascino e di non minore personalità, perfino spigolosa, aliena da compromessi, sia sul piano relazionale sia su quello politico. Si è detto, a ragione, che il suo passato – di giovane donna, esule russa in Europa, che si muoveva fra alcune delle grandi figure del movimento operaio e socialista internazionale e in Italia, compagna di Andrea Costa e poi, dal 1885 fino alla morte sopraggiunta nel dicembre 1925, di Filippo Turati- le conferiva un fascino che non lasciava indifferente nessuno.
Commemorazione di Andrea Ragusa all’Università di Siena
Il 19 febbraio 2020 è stato commemorato al Dipartimento di Scienze Politiche e internazionali dell’Università degli studi di Siena Andrea Ragusa, docente di storia contemporanea, con l’intitolazione a suo nome della sala di lettura del Circolo Giuridico.
Nel Trentennale della morte di Sandro Pertini (1990-2020) – V
Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini. Era il presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, carica che aveva assunto subito dopo il Settennato al Quirinale nel 1985. La Fondazione lo commemora qui in alcuni viaggi all’estero per il suo ruolo istituzionale di ambasciatore dell’Italia nel mondo, sempre ispirandosi ai valori di convivenza pacifica tra le genti, di giustizia sociale e di libertà.
Dall’archivio Sandro Pertini della Fondazione.
Il viaggio in America Latina (1981-1985)
Più complessi e tormentati risultano i viaggi di Pertini in America latina, dove tra il 1981 e il 1985 egli torna più volte, sempre per testimoniare e incoraggiare “la democrazia e la tolleranza”. I paesi latino-americani sono caratterizzati da accentuati fenomeni di destabilizzazione sociale per le laceranti diseguaglianze sociali e i livelli inflattivi elevatissimi, per il traffico della droga e la diffusa illegalità, per la minaccia ricorrente tanto di soluzioni autoritarie quanto del terrorismo, per la permeabilità ai condizionamenti esterni.
Pubblicazione del volume Politica e cittadinanza. Donne socialiste fra Ottocento e Novecento
La Fondazione annuncia la pubblicazione del volume
Politica e cittadinanza. Donne socialiste fra Ottocento e Novecento
di Fiorenza Taricone
Collana della Fondazione per i tipi Angeli
Sandro Pertini combattente per la libertà – Edizioni RCS
In occasione del trentennale della scomparsa di Sandro Pertini (1896-1990)
le Edizioni RCS ristampano il volume,
edito sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica,
Sandro Pertini combattente per la libertà
a cura di S. Caretti e M. Degl’Innocenti
Presentazione del volume “Anima socialista. Nenni e Pertini in un carteggio inedito”
La Fondazione annuncia la presentazione del volume
“Anima socialista. Nenni e Pertini in un carteggio inedito”
a cura di Antonio Tedesco e Alessandro Giacone
Nel Trentennale della morte di Sandro Pertini (1990-2020) – IV
Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini. Era il presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, carica che aveva assunto subito dopo il Settennato al Quirinale nel 1985. La Fondazione lo commemora qui in alcuni viaggi all’estero per il suo ruolo istituzionale di ambasciatore dell’Italia nel mondo, sempre ispirandosi ai valori di convivenza pacifica tra le genti, di giustizia sociale e di libertà.
Dall’archivio Sandro Pertini della Fondazione.
Il viaggio negli Stati Uniti d’America (24 marzo-1 aprile 1982)
Ad appena due settimane dal viaggio in Giappone, il 25 marzo 1982, Pertini, inizia la sua visita ufficiale negli Stati Uniti, la quinta di un presidente della Repubblica dopo quella di Gronchi (1956), Segni (1964), Saragat (1967) e Leone (1974). Il soggiorno americano del capo dello Stato coincide con un momento particolarmente favorevole nelle relazioni tra i due paesi.
Nel Trentennale della morte di Sandro Pertini (1990-2020) – III
Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini. Era il presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, carica che aveva assunto subito dopo il Settennato al Quirinale nel 1985. La Fondazione lo commemora qui in alcuni viaggi all’estero per il suo ruolo istituzionale di ambasciatore dell’Italia nel mondo, sempre ispirandosi ai valori di convivenza pacifica tra le genti, di giustizia sociale e di libertà.
Dall’archivio Sandro Pertini della Fondazione.
Il viaggio in Giappone (8-15 marzo 1982)
La visita di Pertini in Giappone è la prima di un capo di stato italiano in quel paese. L’eccezionalità dell’evento mette in evidenza anche il grande ritardo con cui in Italia (e in Europa) si guarda alla realtà del Giappone moderno, nonostante la posizione da questo conseguita tra le potenze economiche mondiali. L’interscambio commerciale complessivo tra i due paesi del resto raggiunge appena l’l%. Anche sul piano internazionale la diplomazia italiana appare più dimessa rispetto al maggiore dinamismo di quella giapponese, ora impegnata a conseguire migliori rapporti con i paesi della Cee (alla visita di Pertini avrebbe fatto seguito quella di François Mitterand). […]
Nel Trentennale della morte di Sandro Pertini (1990-2020) – II
Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini. Era il presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, carica che aveva assunto subito dopo il Settennato al Quirinale nel 1985. La Fondazione lo commemora qui in alcuni viaggi all’estero per il suo ruolo istituzionale di ambasciatore dell’Italia nel mondo, sempre ispirandosi ai valori di convivenza pacifica tra le genti, di giustizia sociale e di libertà.
Dall’archivio Sandro Pertini della Fondazione.
I viaggi in Spagna (maggio 1980; luglio 1982)
La visita ufficiale in Spagna si inserisce nell’ambito dei rapporti che Pertini instaura, subito dopo la sua elezione, per rafforzare le relazioni di amicizia dell’Italia con le altre nazioni europee. Il viaggio spagnolo, che segue quelli in Germania e in Jugoslavia, risponde anche all’esigenza, sempre avvertita da Pertini, di un riequilibrio dell’Europa verso il sud, con l’ingresso della Spagna e del Portogallo nella Cee. “Tenere la Spagna lontano dall’unità europea – dichiara il capo dello Stato in un’intervista alla agenzia di stampa spagnola Efe prima della partenza – è un grandissimo errore. Se si realizza tale discriminazione non ci sarà mai questa unità dell’Europa libera che io desidero». […] In Spagna Pertini raccoglie, quindi, uno dei suoi successi più calorosi, destinato a non esaurirsi nel tempo. Un’affermazione personale e dell’immagine del nostro paese che si rinnoverà in occasione del ritorno di Pertini a Madrid per la finale del campionato mondiale di calcio nel luglio 1982.
Per saperne di più, Sandro Pertini e la bandiera italiana, a cura di Stefano Caretti e Maurizio Degl’Innocenti (Lacaita ed.).
Presentazione del volume Un anno e mezzo di dominazione fascista
Presentazione del volume Un anno e mezzo di dominazione fascista alla Biblioteca della Camera
Folto pubblico alla presentazione del volume alla Biblioteca della Camera dei deputati, con la partecipazione di autorità, rappresentanti del Ministero della Pubblica Istruzione e di diverse istituzioni culturali, e di studenti degli Istituti Superiori: Liceo Vittoria Colonna, Liceo Giulio Cesare, Liceo Benedetto da Norcia e IIS Federico Caffè.
Per vedere la registrazione effettuata da Radio Radicale, clicca qui
Nel Trentennale della morte di Sandro Pertini (1990-2020) – I
Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini. Era il presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, carica che aveva assunto subito dopo il Settennato al Quirinale nel 1985. La Fondazione lo commemora qui in alcuni viaggi all’estero per il suo ruolo istituzionale di ambasciatore dell’Italia nel mondo, sempre ispirandosi ai valori di convivenza pacifica tra le genti, di giustizia sociale e di libertà.
Dall’archivio Sandro Pertini della Fondazione.
Il viaggio in Germania (18-22 settembre 1979)
La prima visita ufficiale del Presidente Pertini all’estero è in Germania, “paese-chiave della costruzione europea”, dove si trova una collettività italiana di 570000 emigrati italiani. E’ accompagnato dal ministro degli Esteri Malfatti. Al termine del viaggio <Le Monde> commenta che “senza superare i limiti dei suoi poteri, il presidente Pertini è riuscito grazie alla sua semplicità e alla sua umanità a facilitare un ritorno dell’Italia sulla scena internazionale, su cui subiva un certo offuscamento da qualche tempo”. <Die Welt> scrive che la visita in Germania di Pertini ha creato le condizioni preliminari per dare un nuovo fondamento all’amicizia tra Italia e Germania, e conclude che l’ottantatreenne Pertini ha fatto in cinque giorni di più contro le incomprensioni e i pregiudizi di ambo le parti di quanto fatto in molti anni dalla diplomazia e dalla pubblicistica dei due paesi”. E in una relazione riservata al ministro degli Esteri l’ambasciatore italiano a Bonn, Contucci, parla di “enorme successo” del viaggio, tanto da monopolizzare per vari giorni i mezzi di informazione tedeschi, e da porre i rapporti italo-tedeschi su una nuova dimensione. “Il carisma del personaggio -scrive l’ambasciatore di Pertini- di cui non si era finora conosciuto l’eguale, ha subito imposto la sua figura alla generale considerazione (…) suscitando all’ammirata attenzione dei politici, degli osservatori e delle masse”.
Per saperne di più, Sandro Pertini e la bandiera italiana, a cura di Stefano Caretti e Maurizio Degl’Innocenti (Lacaita ed.).
presentazione del volume “Un anno e mezzo di dominazione fascista”
La Fondazione Giacomo Matteotti e la Fondazione di studi storici Filippo Turati
Vi invitano alla presentazione del volume
Un anno e mezzo di dominazione fascista,
a cura di Stefano Caretti per i tipi Pisa University Press
presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati
mercoledì 29 gennaio 2020 alle ore 10,30 (Via del Seminario 76 – Roma)
Turati/Pertini/Craxi. Gli archivi della Fondazione
Sono depositati alla Fondazione gli archivi di Filippo Turati (in originale e/o in copia), di Sandro Pertini e della Direzione del Partito socialista italiano.
Visita di Bettino Craxi alla Fondazione, con Giorgio Spini il 19 settembre 1989.
L’8 dicembre 1982 Bettino Craxi inaugurò al Castello Sforzesco di Milano il seminario internazionale di studi su Filippo Turati e il socialismo europeo, con la commemorazione dell’espatrio clandestino di Turati e di Pertini in Corsica alla fine del 1926, accompagnati, tra gli altri, da Carlo Rosselli e da Ferruccio Parri. Pertini, allora Presidente della Repubblica, era seduto in prima fila, commosso. Quella sera il notiziario delle 20 del Tg1 aprì con quella notizia.
Dall’Avanti del 9 dicembre 1982
Gli atti di quell’evento – Filippo Turati e il socialismo europeo – furono editi per i tipi Guida nel 1985 a cura di Maurizio Degl’Innocenti.
Giuramento Governo Craxi 4 agosto 1983
Il dolore, il lutto, la gloria. Rappresentazioni fotografiche della Grande Guerra fra pubblico e privato 1914-1940
La Fondazione annuncia la pubblicazione del volume
Il dolore, il lutto, la gloria.
Rappresentazioni fotografiche della Grande Guerra fra pubblico e privato 1914-1940
a cura di Raffaella Biscioni
Collana della Fondazione per i tipi Angeli
Un anno e mezzo di dominazione fascista
La Fondazione annuncia la pubblicazione del volume
Un anno e mezzo di dominazione fascista
a cura di Stefano Caretti
promosso dalla Fondazione di studi storici Filippo Turati e dalla Fondazione Giacomo Matteotti.
La presentazione del volume sarà il 29 gennaio 2020 alle ore 10,30 presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati
(Via del Seminario, 76 Roma)