La collezione consiste nell’insieme delle carte, libri e oggetti appartenuti a Giacomo Matteotti rimasti a Fratta Polesine e dunque sopravvissuti alle devastazioni fasciste a Roma. La documentazione del deputato socialista è stata poi curata ed arricchita di materiali vari, prima dalla moglie Velia, poi dai figli Giancarlo, Isabella e Matteo: si spiega in tal senso la presenza dei numerosi cimeli, dei materiali delle commemorazioni e dell’ampia ed attenta rassegna stampa matteottiana che, dal giorno del delitto, arriva ai giorni nostri. In particolare si ricorda la raccolta di nastri e fiocchi funerari di vario formato con scritte in lettere dorate del partito socialista e di altre formazioni politiche, di gruppi operai, di sindacati autonomi di operai esiliati in Francia e in Belgio e di associazioni combattentiste. Accanto alle carte e alle lettere personali inviate alla moglie Velia, sono conservati scritti e materiali fotografici, vari ritratti ed un’ampia raccolta fotografica del funerale, del luogo del delitto, della tomba, una videocassetta di un servizio della televisione svizzera su Matteotti ed un disco sonoro. Il fondo ha ottenuto la notifica di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica per la Toscana, con provvedimento n. 684 del 28 gennaio 1997. La Fondazione ha collaborato all’allestimento della Casa Matteotti a Fratta Polesine, aperta nell’autunno 2011.
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