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CORRADO BONFANTINI (1909-1989)
Bb. 10, fascc. 77, tessere 9, fotografie 271, audiovisivi 4 (1899-1987, con documentazione posteriore). Inventario dattiloscritto a cura di L. Brestolini.
Corrado Bonfantini nacque a Novara il 22 febbraio 1909, in una famiglia di antica vocazione socialista. Fin da adolescente, all’indomani del delitto Matteotti aderì alla lotta antifascista: nel 1925 si aggregò al Psu e nel 1927 al Pcd’I, dal quale fu espulso nel 1933. Nel 1928 fu deferito al Tribunale speciale e condannato per congiura contro il governo. Seguirono altri arresti e condanne a confini politici prima all’isola di Ponza, poi a Vasto ed infine alle Tremiti, da dove venne liberato, per disposizione ministeriale, nel 1943.
Promotore insieme a Lelio Basso del Mup, che nel 1943 confluì nel Psiup, entrò nella prima direzione del partito. Dopo l’armistizio fu designato a rappresentare il Partito socialista nel primo comitato militare del Cln regionale piemontese: attività a cui seguì un nuovo arresto da parte della polizia repubblichina ed una nuova fuga. Riparato a Milano partecipò all’organizzazione clandestina del partito, del cui Comitato esecutivo per l’Alta Italia fece parte fino alla Liberazione. Membro del Comando delle formazioni “Matteotti”, ed organizzatore delle bande partigiane dell’Ossola, fu uno dei principali ispiratori ed attori della repubblica ivi costituita. Nell’aprile 1945, tentò autonomamente di raggiungere un’intesa con alcuni esponenti della Repubblica sociale, allo scopo di concordare un passaggio di poteri incruento dal governo di Salò al Clnai: progetto che fu sconfessato dal Comitato di liberazione e dal Partito socialista.
Comandante delle formazioni “Matteotti” nell’insurrezione di Milano, fu il primo a dare l’annuncio dell’avvenuta liberazione della città dai microfoni della stazione radio di Porta Vigentina. Dopo il 25 aprile, fu segretario della federazione torinese del Psiup, deputato alla Costituente e poi alla Camera, nelle prime due legislature. Dopo la scissione socialista del 1947 militò nel Psli e aderì nel 1949 al Psu; nel 1952 entrò nel Psdi e, dopo la scissione del Psi-Psdi unificati del 1969, rimase nel Partito socialista italiano. È morto ad Oneglia il 9 agosto 1989.
Bibliografia
- BONFANTINI, Avventura partigiana nella Torino del 1944 in “Avanti!” del 25 aprile 1968, poi in “La Stampa” del 25 aprile 1979 ed infine “Il Corriere della sera” 11 marzo 1948;
- A.R., vol. I, Milano, La Pietra, 1968, p. 328, sub voce;
- CAVALLI – C. STRADA, Nel nome di Matteotti. Materiali per una storia delle Brigate Matteotti in Lombardia 1943-1945, Milano, Franco Angeli, 1982, passim;
- CAVALLI – C. STRADA, Il vento del nord.. Materiali per una storia del Psiup 1943-1945, Milano, Franco Angeli, 1982, passim;
- Il partito socialista nella Resistenza. I documenti e la stampa clandestina (1943-1945), a cura di S. NERI SERNERI, Pisa, Nistri-Lischi, 1988;
- Fondo Corrado Bonfantini, in I socialisti nella Resistenza, a cura di G. MUZZI, Manduria-Bari-Roma, Piero Lacaita editore, 1995, pp. 15-17;
- NERI SERNERI, Resistenza e democrazia dei partiti. I socialisti nell’Italia del 1943-1945, Manduria-Bari – Roma, Piero Lacaita editore, 1995;
- A.P.C.T. , pp. 115-116, sub voce.
Descrizione archivistica
Il fondo, riordinato ed inventariato analiticamente, conserva corrispondenza, scritti, rassegna stampa, fotografie ed alcuni cimeli, che documentano l’attività politica e resistenziale di Corrado Bonfantini. Annesse alle carte personali, suddivise in sette serie, il fondo conserva l’archivio dell’Unione italiana della Resistenza, di cui Bonfantini fu segretario, ed alcuni documenti concernenti l’attività del padre Giuseppe e dei due fratelli Mario e Sergio.
Documenti personali, fascc. 9, tessere 9 (1927-1987)
Oltre alle tessere di riconoscimento -carta d’identità, tessera universitaria, tessera di deputato, tessera della Uir, fra le altre- le carte sono relative sia all’esperienza del confino politico, con documentazione in copia del fascicolo relativo del casellario politico centrale e gli originali di alcune richieste di autorizzazioni alle direzioni delle colonie politiche di Ponza e delle isole Tremiti; sia ad un procedimento giudiziario a suo carico degli anni ’60 con testi di sentenze, lettere di ricorso, decreti di citazioni e querele.
Corrispondenza, fascc. 7 (1940-1986)
Solo un fascicolo di corrispondenza, relativo ai messaggi di cordoglio per la morte del padre, è originale e su questa falsariga sono state, quindi, raggruppate le lettere in morte sia della madre che del fratello Mario. Separatamente è stato raccolto l’epistolario familiare e, soprattutto, quello resistenziale con lettere di partigiani, di responsabili di delegazioni e del Cln. Nei fascicoli di minute e di lettere a carattere personale ricevute da Bonfantini dal 1940 al 1986, infine, compaiono illustri nomi della vita politica italiana del dopoguerra, fra i quali Lelio Basso, Francesco De Martino, Amintore Fanfani, Ugo La Malfa, Pietro Nenni, Matteo Matteotti, Giuseppe Saragat, Giuliano Vassalli.
Scritti e discorsi, fascc. 7 (1942-1983)
Appunti manoscritti spesso non datati di taglio autobiografico e note preparatorie di discorsi per interventi pubblici, relazioni in convegni ed associazioni di partito e articoli di rievocazione della Liberazione e dell’esperienza partigiana in Valdossola. I fascicoli sono stati costituiti in sede di riordino secondo un criterio di raggruppamento tematico, tranne due ad argomento resistenziale di composizione e titolazione originaria.
Attività partigiana, politica e professionale, fascc. 18 (1944-1983)
È la serie più nutrita dell’intero corpus archivistico, articolata in tre sottoserie.
Le parole della Resistenza. Raccoglie i fascicoli resistenziali veri e propri con documenti prodotti dalle bande partigiane, quali la “Cesare Alfieri”, la brigata “Mai vinti”, la brigata “Matteotti” e la brigata “Pasubio”, nella forma di relazioni ai comandanti di settore, verbali generali, appelli alla popolazione, delibere prese dai comitati direttivi. Seguono le carte del Clnai, nella prevalente tipologia di comunicati ai Comitati di liberazione regionali e provinciali e di bollettini delle azioni partigiane. Chiudono tematicamente questo raggruppamento testi dattiloscritti dei ricordi dei combattenti ed alcune testimonianze sull’attività partigiana di Bonfantini.
La politica dei partiti. Raccoglie le carte ricevute o emanate dalla Giunta militare del Psiup, nella forma di comunicazioni e direttive politico militari, oltre ai testi politici programmatici successivi alla Liberazione. Seguono le circolari dei primi anni ’50 del Psu, i documenti di sedute di sezioni novaresi del Psdi, i volantini di propaganda per le candidature elettorali di Bonfantini. La politica e l’attività professionale comprende documentazione relativa alla costituzione di cooperative edili, nelle quali si troverà impegnato Bonfantini negli ultimi anni, ma anche da materiali del VII congresso provinciale dell’Anpi e da copie di atti giudiziari dovuti a contenziosi con organi di stampa nazionali.
Rassegna stampa, bb. 2 (1899-1978)
Ritagli di stampa relativi alla seconda guerra mondiale, alla Resistenza ed alle annuali rievocazioni, all’attività politica di Bonfantini. Il nucleo comprende anche periodici di taglio resistenziale, oltre ad atti parlamentari e bozze di stampa.
Fotografie, fascc. 5 (1934-1984)
La raccolta fotografica si compone di 262 scatti riuniti in quattro fascicoli secondo un criterio tematico: i ritratti di Bonfantini, i ricordi familiari, le fotografie resistenziali, le testimonianze dell’attività politica.
Audiovisivi 4 (1985)
Audiocassette con la registrazione di un’intervista a Bonfantini.
Cimeli
Fazzoletti rossi della brigata Matteotti e bandiera del Psiup 46a brigata Matteotti, timbri in legno del Psiup e del Clnai.
Archivi aggregati
Carte Giuseppe, Mario e Sergio Bonfantini, fasc. 10 (1920-1990)
Carte della Prefettura di Novara, pervenuta in fotocopia, relative all’attività antifascista del padre Giuseppe Bonfantini, scritti resistenziali del fratello Mario e sui ricordi a stampa, cataloghi delle mostre del fratello Sergio.
Carte Unione italiana della Resistenza, fascc. 21, fotografie 9 (1948-1984)
Sia Corrado che il fratello Mario Bonfantini furono illustri referenti della Uir, e ciò spiega come siano confluiti nel fondo personale di Bonfantini tali materiali dell’ente, che consistono nell’atto costitutivo, nei resoconti delle assemblee, nei testi politici ed in una piccola raccolta fotografica.