L’espatrio di Filippo Turati nella testimonianza di Sandro Pertini
Filippo Turati, considerato per la sua statura politica e morale il vero rappresentante dell’antifascismo, doveva evadere dal grande carcere che stava divenendo l’Italia dopo le leggi eccezionali, per andare all’estero e levare dinanzi al mondo intero la protesta degli uomini contro la dittatura fascista.
Riuscito a fuggire il 24 novembre 1926 dalla sua casa di Milano, nonostante la rigida sorveglianza poliziesca, si rifugia a Caronno, in quel di Varese, nella casa del giornalista Ettore Albini. Scoperta la fuga di Turati, Mussolini dà ordine di ritrovarlo. Tutte le stazioni dei carabinieri sono mobilitate. L’8 dicembre, eludendo ogni vigilanza, si riesce a condurre Turati nella mia città, Savona. Si era giustamente pensato di dare a Turati un compagno di viaggio. Fui scelto io anche perché
la Commissione per il confino di polizia di Savona mi aveva condannato a cinque anni di confino, e per questo ero ricercato.
Cliccare qui per il testo completo tratto da Sandro Pertini. Combattente per la libertà a cura di S. Caretti e M. Degl’Innocenti, Manduria-Bari-Roma, Piero Lacaita Editore, 2017.